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«Gli ospedali pronti ad accogliere fino a 15 mila soldati feriti», la Francia e il piano sullo scenario di guerra in Europa

02 Settembre 2025 - 21:28 Alba Romano
ospedale diagnosi sbagliata
ospedale diagnosi sbagliata
Si aggiungono posti letto e si pensa a un programma di formazione del personale sanitario per trattare ferite di guerra

La Francia sta preparando il proprio sistema sanitario a uno scenario di guerra, in cui potrebbe essere necessario curare migliaia di militari feriti. Il ministro della Salute francese Catherine Vautrin ha fatto sapere che si tratterebbe di «misure precauzionali di routine» studiate congiuntamente al ministero della Difesa e ha sottolineato come la preparazione del sistema sanitario a scenari estremi sia una pratica normale, simile al modo in cui la pandemia di Covid-19 ha evidenziato l’importanza dell’anticipazione strategica. In vista di scenari di crisi internazionale, dunque, la Francia starebbe rafforzando la preparazione del proprio sistema sanitario. Secondo quanto riportato recentemente dal settimanale satirico Le Canard enchaîné, il ministero della Salute ha inviato una lettera alle autorità sanitarie regionali chiedendo agli ospedali di essere pronti a gestire un «impegno maggiore» entro marzo 2026, con la capacità di trattare da 10.000 a 15.000 militari in un periodo compreso tra 10 e 180 giorni.

La capacità di risposta, la consapevolezza dei «limiti in tempo di guerra»

Secondo le indicazioni del ministero, gli ospedali francesi devono essere consapevoli dei «limiti in tempo di guerra» e pronti a trattare sia soldati francesi sia militari stranieri coinvolti in eventuali conflitti. Questo implica non solo la disponibilità di posti letto e attrezzature specialistiche, ma anche la formazione del personale sanitario per far fronte a ferite da combattimento e traumi complessi, spesso differenti da quelli trattati in contesti civili. Tra le altre misure previste vi è la possibile creazione di centri medici temporanei vicino a infrastrutture di trasporto strategiche, come stazioni ferroviarie, aeroporti e porti. Queste strutture avrebbero il compito di stabilizzare i militari feriti e, se necessario, consentire il loro reindirizzamento verso i Paesi di origine, facilitando così la gestione logistica dei pazienti in un contesto di emergenza internazionale. Agendo in coordinamento con la Nato e l’Unione europea, la Francia si dovrà preparare ad affrontare il ricovero, a livello nazionale, «di 100 pazienti al giorno per 60 giorni consecutivi», con «picchi di attività che possono raggiungere 250 pazienti al giorno per tre giorni consecutivi», si legge nella circolare

Una misura «precauzionale»

Il governo francese sottolinea che questa preparazione non riguarda solo scenari bellici, ma fa parte di un ampio spettro di minacce, tra cui epidemie, crisi ambientali o rischi malintenzionati. Un portavoce del ministero ha precisato che il sistema sanitario civile dovrà essere in grado di integrare i pazienti militari in maniera efficiente, dimostrando la necessità di sinergia tra sanità pubblica e difesa nazionale. Intervistata da BFMTV, la ministra Vautrin ha ricordato come anticipare le crisi sia fondamentale per la sicurezza nazionale. «È del tutto normale che il Paese si prepari a eventuali emergenze e alle loro conseguenze», ha dichiarato, citando la pandemia di COVID-19 come esempio di ciò che può accadere quando un sistema sanitario non è pronto a rispondere rapidamente. La ministra ha paragonato queste misure all’adozione di scorte strategiche: un investimento preventivo per evitare il caos in situazioni critiche.

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