«Il record degli occupati? Merito della Legge Fornero più che di Meloni»


«I record ci sono. Ma la spinta viene quasi tutta dagli over 50. E sul resto siamo tra gli ultimi in Europa. Con una battuta: ha inciso più Fornero che Meloni». Lo dice in un’intervista a La Repubblica Francesco Seghezzi, presidente di Adapt. «Abbiamo tantissimi occupati in più. Quasi un milione extra che pagano tasse e contributi. Il tasso femminile però resta basso. E luglio è negativo per loro. Detto questo, la quasi totalità della crescita è negli over 50. I giovani salgono un po’, ma il baricentro è lì, anche depurando i dati dalla componente demografica, cioè dal fatto che la forza lavoro invecchia», aggiunge.
Gli over 50
Perché proprio over 50? «Per l’effetto combinato di legge Fornero e imprese: si resta al lavoro più a lungo e le aziende faticano a sostituire competenze. Chi a 62 anni ieri era inattivo perché già in pensione, oggi è occupato. Non è una notizia negativa, ma vuol dire che una parte della crescita non nasce da nuove assunzioni. Questo aiuta a spiegare un Pil stagnante e perché l’aumento sta nel tempo indeterminato, tipico dei lavoratori senior, e tra gli uomini. E va detto che i senior le imprese a volte li vogliono, a volte li subiscono», fa sapere Seghezzi. Mentre nel confronto con l’Ue «restiamo sempre in coda su inattivi, donne, giovani. Fatto noto. Stiamo crescendo e crescono gli altri, ma partiamo da più indietro e restiamo indietro».
Meloni o Fornero
Il record di occupazione merito di Meloni o della legge Fornero? «Se il punto è chi ha inciso di più sulla dinamica degli occupati – va avanti Seghezzi -, dico Fornero. Questo governo sul lavoro è intervenuto poco o nulla. E per scelta. Ha lasciato fare alle imprese. Mentre sulle pensioni, le strette di questi anni hanno rafforzato la permanenza dei senior».