Davvero Morrissey ha messo in vendita gli Smiths, canzoni comprese? Cosa sappiamo finora


«Sono stanco di ogni legame con Marr, Rourke, Joyce. Ne ho abbastanza di associazioni maligne. Con tutta la mia vita ho pagato il giusto tributo a queste canzoni e a queste immagini. Ora vorrei vivere dissociandomi da coloro che non mi augurano altro che cattiva sorte e distruzione, e questa è l’unica soluzione. Le canzoni sono me, non sono nessun altro, ma portano con sé un valore commerciale che crea quanto più rancore possibile, anno dopo anno. Ora devo proteggere me stesso, soprattutto la mia salute», con queste parole Morrissey di fatto mette in vendita gli Smiths. Pacchetto completo, l’annuncio, pubblicato sul suo blog morrisseycentral.com, è molto chiaro: in vendita «Il nome “The Smiths”, così come creato da Morrissey», «Tutte le opere d’arte degli Smiths, così come create da Morrissey», «Tutti i diritti di merchandising degli Smiths», «Tutti i brani degli Smiths a livello lirico/musicale», «Tutti i diritti di sincronizzazione», «Tutte le registrazioni degli Smiths» e «Tutti i diritti contrattuali per le pubblicazioni degli Smiths». Il post sul suo blog si intitola «Un’anima in vendita» e certamente attirerà l’attenzione di tanti ricchi investitori, probabilmente dentro ma anche fuori il circuito dei tecnici della discografia mondiale.
È tutto vero?
Da Steven Patrick Morrissey, così all’anagrafe, ormai, si sa, ci si può aspettare di tutto, le uscite particolarmente spigolose, contro tutto e tutti, dagli odiati reali inglesi a Madonna e Lady Gaga, ormai nemmeno si contano. Morrissey nel 2017 se la prese anche con l’Italia, rimasto scosso dall’essere stato fermato dalla polizia mentre guidava contromano in Via del Corso a Roma, per lui la richiesta di un documento fu eccessiva, così giurò di non tornare mai più da queste parti («Non mi sento sicuro in Italia, con certi psicopatici a piede libero»), salvo poi, fino a questa estate, programmare un tour anche da noi. Anche la vendita dell’indiscusso patrimonio Smiths potrebbe risultare un’altra sua folle idea, altro materiale per chiacchiericcio, infatti abbiamo scritto all’indirizzo email lasciato da Morrissey alla fine del post sul suo blog per informazioni riguardo il prezzo di vendita, eaves7760@gmail.com, ma ci è subito arrivata la classica mail di segnalazione di indirizzo inesistente.

A chi appartengono gli Smiths?
Tra molti anni probabilmente degli Smiths resteranno solo i loro capolavori, da Please, Please, Please, Let Me Get What I Want a Panic, da How Soon Is Now? a This Charming Man, ma di sicuro la band di Manchester che ha segnato la parentesi anni ’80 del rock inglese si porterà dietro per sempre un infinito strascico di controversie. Forse, e non sarebbe di certo la prima volta nella storia della musica, certe perle derivavano proprio dalle intense scintille scatenate dall’incontro/scontro tra Morrissey, Johnny Marr, Andy Rourke e Mike Joyce. Una guerra infinita e che presenta diversi lati oscuri. Anche la proprietà del marchio, messa in vendita dal cantante della band, in realtà ha una storia piuttosto complessa e piena di buchi e probabili bugie. Per esempio, Johnny Marr, chitarrista, tempo fa dichiarò di aver ricevuto e rifiutato un’offerta di reunion, anche piuttosto sostanziosa, con Morrissey e compagni: «È stata una questione di principio – ha detto spiegando il no – ma non sono un idiota, penso solo che l’atmosfera non sia giusta». L’anno scorso Morrisey lo accusò di avergli rubato il copyright relativo al lavoro degli Smiths e di preparare un tour con un altro cantante, ma la versione di Marr è quasi opposta. In realtà fu Marr a contattare Morrissey per sedersi a tavolino e salvaguardare il marchio da terze forze esterne alla band e, nonostante il rifiuto del cantante, lui si intestò tutto offrendo a Morrissey poi gratuitamente la metà della proprietà, ma Morrissey non si recò mai a firmare i documenti. Marr ha poi negato di aver pianificato un tour con il nome degli Smiths e un altro cantante, e ha anche rifiutato un’offerta della Warner Music Group di pubblicare una nuova compilation degli Smiths alle spalle di Morrissey.
La biografia di Mike Joyce
Il prossimo appassionante capitolo della storia extramusicale degli Smiths è rappresentato dalla pubblicazione di una biografia di Mike Joyce, batterista della band, programmata per il prossimo 6 novembre. L’editore del libro ha annunciato a fine agosto: «La storia scritta degli Smiths non manca di un resoconto enciclopedico di tutto ciò che è accaduto nel corso degli anni; ma le memorie oneste, divertenti e profondamente umane di Mike sono ciò che i fan degli Smiths aspettavano. Questo libro trasmette davvero cosa si provava a essere un membro degli Smiths». Si tratta della terza biografia di un membro degli Smiths, il terzo punto di vista su una storia tanto appassionante quanto piuttosto bizzarra. Nel 2013 fu Morrissey ad uscire con Autobiography, nel 2016 Marr uscì con Set the Boy Free, non fece in tempo il bassista Andy Rourke, morto di cancro al pancreas nel 2023. Le aspettative sono alte, i fan della band sperano di scoprire di più sul caso giudiziario del 1996 in cui Joyce e Rourke fecero causa a Morrissey e Marr per i guadagni: il frontman e il chitarrista presero il 40% delle royalties ciascuno, lasciando il 10% a Joyce e Rourke. La sezione ritmica sostenne di essere stata trattata come turnista, nonostante fosse partner alla pari nella band. La corte si pronunciò in favore di Joyce, che ricevette 1 milione di sterline di royalties arretrate e una quota del 25% per il futuro, con il giudice che definì Morrissey come «truculento e inaffidabile» .