Elezioni regionali in Puglia, Antonio Decaro è il candidato del campolargo. Perché ha accettato (con fatica) la candidatura di Vendola


Lo psicodramma pre-elettorale è finito: Antonio Decaro sarà il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Puglia. La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, può finalmente tirare un sospiro di sollievo giorni intensi di telefonate, incontri, retroscena e trattative. Quello pugliese doveva essere un dossier da chiudere in tempi rapidi, ma si è rivelato più complicato del previsto, assorbendo tempo ed energie. Questa sera, 5 settembre, quindi, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, si terrà l’investitura ufficiale di Decaro sul palco della Festa dell’Unità a Bisceglie, alle ore 20. A consacrarne la candidatura sarà proprio Schlein, affiancata dal segretario regionale del Pd, Domenico De Santis.
Nichi Vendola resta candidato per Avs
Ma non c’è da aspettarsi troppa festa dietro le quinte: Decaro ha ingoiato con fatica il rospo della candidatura di Nichi Vendola, ex presidente di Regione, come capolista per Avs. «C’è stato muro contro muro fino a poche ore fa», sussurrano da Roma.
Lo psicodramma delle ultime settimane
Antonio Decaro, forte delle 490mila preferenze ottenute alle ultime elezioni europee, è stato fin da subito il candidato ideale per Schlein e per il resto della coalizione. È stata proprio la segretaria del Pd, con un’intensa opera di mediazione, ad andare incontro alle richieste di Decaro, convincendo il governatore uscente Michele Emiliano a non ricandidarsi al Consiglio regionale. Diverso l’esito sul fronte Avs: Schlein non ha mai accolto la richiesta del neo-candidato di fermare la corsa di Nichi Vendola. «Sulle liste di Avs decide Avs», ha ripetuto più volte la segretaria, chiudendo ogni spazio di intervento. Decaro, dal canto suo, puntava a partire con le mani libere: voleva piena autonomia nella costruzione della squadra e non ritrovarsi tra i piedi “due suocere ingombranti” che avrebbero potuto condizionarne le scelte. Ora resta da capire quanto margine reale avrà per gestire la partita, e se riuscirà a tenere insieme una coalizione in cui i vecchi protagonisti sembrano ancora decisi a dire la loro.