Ultime notizie Donald TrumpElezioni RegionaliGazaUcrainaUS Open
ATTUALITÀAntisemitismoGermaniaGiovaniInfluencerIsraeleVaticano

Carlo Acutis, le polemiche sulla canonizzazione dell’«influencer di Dio»: perché in Israele e Germania spuntano accuse di antisemitismo

07 Settembre 2025 - 18:16 Ygnazia Cigna
carlo acutis
carlo acutis
Molti esperti respingono le critiche sul 15enne: «Non era un teologo, faceva ricerche personali»

La canonizzazione di Carlo Acutis, il giovane milanese rinominato come il «primo santo millennial» e «l’influencer di Dio», è stata accolta con entusiasmo ma anche qualche polemica internazionale. Morto nel 2006 a soli 15 anni, Acutis è diventato celebre per il suo uso di internet, volto a diffondere la fede. Sempre ritratto con felpa, scarpe da ginnastica e il computer in mano, il ragazzo ha lasciato un’eredità che unisce spiritualità e tecnologia. In Israele (e non solo), però, sta montando la polemica sulla sua figura. Sulle pagine del Times of Israel, vengono sollevati interrogativi legati ad alcuni dei miracoli eucaristici documentati da Acutis.

Le accuse di antisemitismo

La raccolta del giovane, scrive il giornale, includerebbe rappresentazioni medievali in cui gli ebrei erano indicati come colpevoli di sacrilegi. Sebbene Acutis abbia evitato riferimenti espliciti agli ebrei, parlando di «profanatori» o «malfattori», le fonti storiche da cui ha attinto, denuncia il giornale, li identificano chiaramente come tali. E così il giornale di Israele ha denunciato che queste narrazioni avrebbero contribuito, nel corso dei secoli, a radicare stereotipi antisemiti nell’immaginario cristiano e in alcuni casi abbiano ispirato episodi di violenza o discriminazione. Un episodio, ad esempio, riportato da Acutis risale a Parigi nel 1290. Protagonista un certo Jonathas, descritto nelle cronache medievali come ebreo e rielaborato da Acutis come «non credente». Secondo la tradizione, l’uomo avrebbe profanato un’ostia consacrata colpendola con un pugnale, fissandola con dei chiodi, bruciandola, innalzandola su una lancia e infine gettandola in acqua bollente. L’ostia, secondo il racconto, avrebbe cominciato a sanguinare abbondantemente. Una volta scoperto, Jonathas avrebbe rifiutato la conversione al cristianesimo e per questo fu condannato al rogo.

Gli esperti respingono le accuse su Acutis

Il quotidiano israeliano non è stato il solo a sollevare critiche. Nei giorni che hanno preceduto la canonizzazione di Acutis, anche il commissario tedesco per l’antisemitismo, Felix Klein, ha accusato la Chiesa cattolica di aver «ignorato gli elementi antiebraici dei miracoli messi in risalto dal giovane, racconti che in passato hanno contribuito a giustificare violenze e uccisioni di ebrei». Alle sue parole è però arrivata una replica. Don Marco Benini, docente di liturgia alla Facoltà teologica di Treviri, intervistato dalla tv tedesca, ha ricordato che Acutis era soltanto un adolescente che aveva condotto una ricerca personale sui miracoli eucaristici, senza alcuna intenzione di diffondere stereotipi o colpevolizzare gli ebrei. «Carlo non era un teologo – ha sottolineato – ma un ragazzo innamorato dell’Eucaristia. La sua fede non era sistematica, bensì esperienziale; non dottrinale, ma affettiva». Sulla stessa linea anche Andrea Grillo, professore di teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, secondo il quale sarebbe «ingiusto attribuire ad Acutis intenzioni antiebraiche: non aveva alcuna consapevolezza delle radici e delle conseguenze storiche legate ad alcuni dei cosiddetti miracoli eucaristici».

La passione per l’informatica e la vita stroncata dalla leucemia

Oltre alla polemica, la vita di Acutis resta segnata da gesti di fede e dedizione al prossimo. Nato a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, si trasferì a Milano nello stesso anno. Durante l’infanzia e l’adolescenza, Acutis frequentò le scuole cattoliche milanesi e sviluppò una passione per l’informatica, utilizzata per costruire siti web per la parrocchia e la scuola. Trascorreva le vacanze ad Assisi, dove imparò da San Francesco il rispetto per il creato e l’attenzione verso i poveri. La sua quotidianità era scandita dalla fede: riceveva ogni giorno la comunione, recitava il Rosario e definiva l’Eucaristia «la mia autostrada per il Cielo». Nel 2006 fu colpito da leucemia M3, forma aggressiva della malattia, e morì l’11 ottobre all’età di 15 anni. Il suo corpo fu poi traslato ad Assisi, come da suo desiderio. Papa Francesco, incontrando i giovani, ricordava spesso un motto di Acutis: «Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». Durante la canonizzazione, Papa Leone XIV ha citato un altro dei suoi detti: «Non io, ma Dio».

leggi anche