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Vernice rosso sangue sulla roccia della Costa Smeralda: le proteste contro i soldati israeliani «in decompressione» in Sardegna

10 Settembre 2025 - 10:24 Alba Romano
costa smeralda vernice soldati israeliani
costa smeralda vernice soldati israeliani
I carabinieri hanno già aperto un'indagine per individuare i responsabili. I cartelloni «Palestina libera» sono già stati rimossi dalla storica pietra sarda

La scritta «Costa Smeralda», incisa sulla roccia che segna l’ingresso del tratto costiero a nord-est della Sardegna, ormai è quasi illeggibile: coperta da una colata di vernice rossa, come fossero rivoli di sangue. È il gesto di alcuni attivisti pro-Palestina, che da giorni stanno protestando sull’isola per il presunto arrivo di soldati dell’esercito israeliano in un resort di Santa Teresa di Gallura. Nella notte, dopo l’imbrattamento della scritta, la roccia era stata costellata da cartelloni con la ormai classica frase: «Palestina libera». I carabinieri stanno indagando per tentare di individuare i responsabili, mentre la pietra sarà ripulita già nelle prossime ore.

Resort da 5mila euro a notte e scorta per i giovani israeliani

È partito tutto con l’apertura di uno scalo aereo che collega Olbia Costa Smeralda a Tel Aviv. Poi è continuato con l’arrivo dei primi gruppi di turisti, arrivati per la loro «villeggiatura di decompressione». Ufficialmente di tratta di dipendenti della Cellcom Israel, ma c’è chi dice siano soldati dell’Idf tra i 20 e i 30 anni a cui il governo israeliano ha deciso di regalare qualche giorno di relax. Per la Sardegna girano protetti dalla Digos e anche il loro resort, il Mangia’s Curio Collections da 5mila euro a notte, è presidiato dalle forze dell’ordine.

Le proteste e i cortei davanti al resort dei turisti

Le proteste si erano infiammate fin dall’atterraggio del primo volo da Tel Aviv. Il manipolo di giovani israeliani era stato accolto a Olbia al grido di «killers not welcome». Fuori dallo scalo, una folta folla ha chiesto a gran voce il raggiungimento di un cessate il fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Altre manifestazioni hanno seguito nei giorni successivi, compresi cortei che hanno raggiunto l’ingresso del resort dove risiedono i «turisti». Nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10, poi, la decisione di macchiare di rosso uno dei simboli della Costa Smeralda. Quella roccia che venne fatta installare dal padre fondatore della Costa, il principe Karim Aga Khan, sulla strada provinciale che collega Olbia a Porto Cervo. Un simbolo del lusso e della pace deturpato dal sangue della guerra.

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