Il Papa e la disparità tra redditi dei ricchi e dei lavoratori: «Ma allora ci vuole la patrimoniale»


«Se questa è l’unica cosa che ha ancora valore, allora siamo nei guai…». A dirlo è Leone XIV e sta parlando della disparità tra i redditi dei ricchi e dei lavoratori. Ce l’ha con Elon Musk nella prima intervista del suo pontificato, concessa alla giornalista statunitense Elise Ann Allen. Il colloquio uscirà nei prossimi giorni all’interno di una biografia pubblicata da Penguin, in Perù. Il titolo è León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI. Robert Francis Prevost parla di come sta imparando il mestiere di Papa e della pace in Ucraina. Dice anche che ai Mondiali potrebbe tifare per il Perù.
Chiesa e Democrazia
Nelle anticipazioni diffuse da Repubblica e Corriere c’è anche una battuta sulla Chiesa da trasformare in democrazia: «Se guardiamo a molti paesi del mondo oggi, la democrazia non è necessariamente la soluzione perfetta a tutto». Ma il piatto forte è la polarizzazione del mondo di oggi. Che secondo Prevost è causa di fenomeni strutturali. Come l’affievolirsi del «valore della vita umana, della famiglia e il valore della società». Ma anche del «divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e il denaro che ricevono i più ricchi. Ad esempio, gli amministratori delegati che 60 anni fa guadagnavano dalle quattro alle sei volte di più di quanto guadagnano i lavoratori, l’ultimo dato che ho visto è 600 volte di più di quanto guadagna il lavoratore medio. Ieri la notizia che Elon Musk diventerà il primo trilionario al mondo. Cosa significa e di cosa si tratta? Se questa è l’unica cosa che ha ancora valore, allora siamo nei guai…».
La pace in Ucraina
Quanto all’Ucraina, la pace «è l’unica risposta» e «dinanzi alle inutili uccisioni di questi anni da entrambe le parti, in quel conflitto in particolare, ma anche in altri conflitti» le persone dovrebbero «svegliarsi» e cercare «un altro modo per risolvere le divergenze». Ma «pensare al Vaticano come a un mediatore» non è scontato, «anche nelle due volte in cui ci siamo offerti di ospitare incontri di negoziazione tra Ucraina e Russia, in Vaticano o in altre proprietà della Chiesa, mi sono reso conto perfettamente di quali sono le implicazioni».
Calcio e baseball
Prevost racconta che nel baseball è tifoso dei White Sox, mentre la madre tifava i Cubs: «Abbiamo imparato, anche nello sport, ad avere un atteggiamento aperto, dialogico, amichevole e non rabbioso e competitivo su cose del genere, perché altrimenti non avremmo potuto cenare!». Leone XIV ammette anche che da cardinale tifava per la Roma. Ma da Papa ha ricevuto il Napoli fresco di scudetto perché «come Papa, sono un tifoso di tutte le squadre».
L’economista
Paul De Grauwe, belga di origine e già deputato progressista al parlamento di Bruxelles, oggi direttore del Dipartimento Europa alla London School of Economics, dice a Repubblica che una soluzione potrebbe essere la tassa patrimoniale: «Sicuramente sarebbe un provvedimento di grande giustizia sociale. Oggi, con una singolare coincidenza fra tutti i Paesi occidentali, la tassazione sui patrimoni è clamorosamente più favorevole rispetto al trattamento per chi lavora, a parità di reddito lordo: in media il 20% contro il 30-40%. Eppure chi osa proporre la patrimoniale, non sa quante volte è successo a me, viene tacciato di comunismo neanche fosse un orrendo bolscevico rivoluzionario. E la discussione finisce lì».
La fuga degli imprenditori
Mentre l’argomento della possibile fuga degli imprenditori, secondo De Grauwe, è «una bufala colossale. Ampliamo il discorso: in Belgio c’è la più grande fabbrica di birra d’Europa, la InBev. Anche se qualcuno dei titolari se n’è andato in Svizzera, gli impianti produttivi, la base installata compreso l’indotto, la produzione e lo sviluppo, sono rimasti lì. E su di essi le tasse che si pagano sono troppo poche, ancora una volta alle spalle dei lavoratori. Non è solo agli individui che si applica un trattamento di favore ma anche sulle grandi industrie: i tanti aspetti inspiegabili della complessa problematica sulle disuguaglianze. Sembriamo tornati all’ancient regime».