Il Nepal riparte da Sushlia Karki, la nuova premier dopo le proteste: chi è la prima donna alla guida del Paese scelta su Discord


Giurista, accademica e scrittrice, Sushila Karki è la prima e unica donna che ha guidato la Corte Suprema del Nepal e ora toccherà a lei presiedere il governo ad interim del Paese. A seguito delle proteste che martedì 9 settembre hanno portato alle dimissioni della classe dirigente precedente, il presidente Ram Chandra Poudel ha sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni per il 5 marzo. A guidare il Nepal attraverso questi mesi di instabilità ci sarà, appunto, Sushila Karki, nominata dallo stesso Chandra Poudel dopo due giorni di negoziati con l’esercito e i giovani manifestanti. Karki è la persona che era stata proposta dai giovani organizzatori delle proteste tramite una grossa chat su Discord, a cui partecipano centinaia di migliaia di persone e che sta diventando assai rilevante nel dibattito pubblico nepalese. La premier ha già promesso che lotterà contro la corruzione, una delle questioni che hanno scatenato le proteste.
La carriera legale di Sushila Karki
Karki, 73 anni, è la prima donna alla guida del Nepal. Ma non è il suo unico primato. Il suo incarico precedente la vedeva infatti alla guida della Corte Suprema del Paese, presieduta – prima di lei – solo da uomini. È famosa per la sua integrità e la sua schiettezza, il che farebbe ben sperare in una linea politica in grado di combattere la corruzione dilagante. Karki ha iniziato la propria carriera nel 1979 e nel 1990 è stata una degli attivisti del Movimento Popolare, che si opponeva al sistema Panchayat, istituzioni storiche e contemporanee di autogoverno locale dell’Asia meridionale. Per le sue posizioni dell’epoca scontò anche qualche giorno di carcere.
Giudice della Corte Suprema e autrice
Nel 2009 è stata nominata giudice ad hoc presso la Corte Suprema del Nepal. Nel 2010 è diventata giudice permanente della Corte Suprema. Sei anni dopo, nel luglio 2016, ne è diventata la prima donna presidente. Oltre all’attività legale, Karki è anche una scrittrice. Ha firmato l’autobiografia Nyanya e il romanzo Kara. Secondo quanto riferito, sarebbero stati proprio i manifestanti a proporre il suo nome. A far propendere i giovani per questa scelta – oltre alla sua forte opposizione alla corruzione – anche il fatto che non risulta affiliata ad alcun partito politico.