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Jet russi sull’Estonia, Fitto al Festival di Open: «Inquietante, avanti con le sanzioni a Mosca». Ma su quelle a Israele non nega il dissenso – Il video

19 Settembre 2025 - 20:06 Sofia Spagnoli
Il vicepresidente della Commissione Ue ospite a Parma: «I dazi di Trump? Non li avremmo voluti, ma l'intesa è stata la migliore possibile»

È elevatissimo a Bruxelles il grado di preoccupazione dopo la nuova violazione dello spazio aereo Nato, questa volta sui cieli dell’Estonia. «C’è tantissima preoccupazione, anche perché non si tratta del primo episodio». A parlare a poche ore dello sconfinamento dei jet del Cremlino è Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea ed ex ministro degli Affari europei, intervenendo al Festival di Open – l’evento del nostro giornale apertosi oggi a Parma. Ad intervistarlo sul palco, il direttore Franco Bechis e il giornalista Simone Disegni. «Il supporto dell’Ucraina è un tema centrale, anche dal punto di vista strategico», ribadisce Fitto. E parlando di investimenti nel campo della difesa, insiste: «L’Europa deve dotarsi di una propria capacità autonoma, perché difesa significa anche sicurezza. Serve un’azione forte per dare risposte adeguate».

I dazi statunitensi

Oltre alla dimensione militare, l’Europa deve affrontare sfide economiche importanti. Tra queste, i dazi internazionali imposti dagli Stati Uniti di Donald Trump, fissati al 15% e in vigore dal 7 agosto scorso. «Se mi chiede, “li voleva o no i dazi?” Ovviamente le risponderò di no» ma «guardando i numeri delle tariffe rispetto agli altri Paesi del mondo, l’Europa si posiziona tra i migliori risultati», osserva. Ma «nel frattempo è fondamentale aprirsi a nuovi mercati», aggiunge, sottolineando come la Commissione europea stia lavorando per garantire agli Stati membri opportunità di crescita e competitività in un contesto globale sempre più complesso.

Il «silente dissenso» sulle sanzioni a Israele

Non si sbottona quando gli viene posta una domanda in merito a un’indiscrezione emersa nei giorni scorsi giorni, secondo cui durante la discussione sulle sanzioni Ue a Israele Fitto sarebbe uscito dall’aula della riunione della Commissione. «Il collegio dei commissari non si muove con votazioni, ma con decisioni collegiali. E le dico anche che non sono solito comunicare all’esterno il dibattito e le scelte del collegio». Massima prudenza: «Non posso commentare. Ognuno ha le proprie posizioni».

Il Pnrr

Un passaggio poi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per FItto «l’Italia rappresenta una delle migliori esperienze in Europa per l’attuazione del Pnrr». «Oggi si discute molto della spesa – ha aggiunto – che è di per sé già molto più ampia di quanto inizialmente previsto, con una media di 3-4 miliardi al mese». Quanto agli effetti generati dal Piano, Fitto li definisce «molto positivi». «Il Pnrr sta producendo effetti concreti sulla crescita – continua– perché senza questo strumento, alla luce di quanto accaduto nei mesi e anni successivi al 2020, vedi l’invasione dell’Ucraina, l’impatto sarebbe stato ben più pesante».

Transizione energetica

E poi c’è il tema della transizione energetica e delle linee guida per la decarbonizzazione entro il 2035. «La transizione energetica è una questione complessa – spiega Fitto – perché comporta implicazioni rilevanti, soprattutto dal punto di vista politico. Qualche segnale c’è già stato, e si è aperto un tavolo di confronto, ma resta un tema delicato e articolato».

I rapporti con Ursula von der Leyen

Infine, un commento sulla convivenza con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, considerando che nella scorsa legislatura Fitto faceva parte di una forza politica che era all’opposizione del suo governo. «Sono fasi e situazioni differenti – spiega Fitto –. All’epoca ero capogruppo di Ecr e, pur essendo all’opposizione, lavoravamo per costruire soluzioni in grado di migliorare alcuni provvedimenti. Oggi la mia posizione è diversa: il ruolo di commissario europeo richiede una prudenza ancora maggiore».

Foto di copertina di Andrea Veroni

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