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Mattia Furlani, lo Spiderman del lungo: «Ora Playstation, basket e supplì»

19 Settembre 2025 - 09:25 Giammarco Pio Isoldi
furlani
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Il campione del mondo azzurro: «Penso anche ai 100 metri o i 60 indoor. So quanto valgo»

Mattia Furlani è entrato nella storia dell’atletica italiana, e non solo. Con l’oro conquistato ai mondiali di Tokyo 2025, a soli 20 anni, il reatino è diventato il più giovane campione del mondo di salto in lungo, e le sue parole sono quelle di un ragazzo che parla come se fosse ancora sospeso in aria, in quel volo da 8 metri e 39: «È proprio figo, un’emozione forte, una magia», dice Spiderman, così si definisce, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il telefono è sommerso di notifiche da parte di chi vuole congratularsi per un traguardo che alla vigilia era auspicabile ma non certo scontato: «Penso mille. Tra i più graditi quelli dei miei amici rapper: Ghali, che non ho mai incontrato, ma che si fa vivo spesso. E Astro, col quale ho collaborato».

Il rientro a Rieti

Ora è tempo di tornare a casa dove Furlani già pregusta l’accoglienza dei suoi concittadini: «La Patria chiama… Dopo 15 giorni di Giappone e quel che è successo sento l’esigenza di rientrare. Chissà l’accoglienza dei reatini». Ma dopo l’abbraccio di casa, Furlani ha già in testa le priorità: «Voglio svegliarmi nel mio letto, stare con gli amici, giocare alla Playstation e a basket, ascoltare il rap sudcoreano prodotto da mio fratello Luca. Poi mangiarò supplì». Poi anche un ringraziamentro alla mamma allenatrice, che subito dopo la vittoria ha mentuto la lucidità per sgridare il figlio: «Lei è l’artefice numero uno» di questa vittoria: «Siamo un team, ognuno dà il 100%».

I miglioramenti nel lungo e il sogno dei 100 metri

Dopo aver dichiarato di sentirsi pronto a varcare la soglia degli 8 metri e 60, Furlani guarda oltre, addirittura ad un cambio di specialità: i 100 metri o i 60 indoor.  «So quanto valgo. Certi parametri sono monitorati. Ma non lo dico, perché passerei per spaccone. In pochi mi crederebbero. Un 100 o un 60 indoor: devo trovare l’occasione». E con alle porte una stagione meno carica di impegni forse un po’ di tempo lo potrà dedicare anche agli sprint. Il focus per il momento però rimane sul lungo: «Andremo alla ricerca di stabilità, per consolidare tutti gli aspetti del salto. Migliorerò l’atterraggio che è più una questione fisica, che tecnica, potenziabile tramite esercizi di core stability. Calibreremo il tutto».

Una nuova stella per l’atletica azzurra

Nato a Marino nel 2005 e cresciuto a Rieti, figlio di un altista e di una velocista di origini senegalesi, Furlani è già un’icona della nuova generazione dell’atletica italiana. In bacheca ha l’argento ai Mondiali indoor di Glasgow 2024, il bronzo olimpico di Parigi e l’oro di Nanchino nel 2025. Con il record mondiale under 20 e la personalità di chi è già il migliore al mondo, Mattia Furlani è oggi il simbolo di un movimento che non vuole fermarsi: «Occorre buttarsi nella mischia, senza paura. È una forma di rispetto verso se stessi e il proprio lavoro». Poi sorride: la Roma non lo ha ancora invitato, «ma se non lo fa ci vado lo stesso».