Cyberattacco agli aeroporti europei, Bruxelles in tilt ancora senza soluzione. A Londra più di 100 voli in ritardo, disagi a Berlino


Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’aeroporto di Bruxelles starebbe faticando a trovare una soluzione al presunto cyberattacco che da stamattina sta causando ritardi e disagi in alcuni degli scali più importanti d’Europa. A Berlino si stanno registrando molti ritardi e un solo volo cancellato. A Londra Heathrow, invece, la situazione sembra più grave, con 145 voli in ritardo e 4 cancellati. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Independent, il cyberattacco avrebbe preso di mira un fornitore di servizi legato ai sistemi di check-in e imbarco, rendendo inutilizzabili le piattaforme automatizzate e costringendo il personale a ricorrere a procedure manuali.
La situazione negli aeroporti europei
L’attacco che ha coinvolto oggi, sabato 20 settembre, alcuni degli scali più importanti d’Europa – tra cui Bruxelles, Londra e Berlino – sta creando disagi e ritardi ai viaggiatori. Nella capitale belga, al momento dieci voli sono stati cancellati, mentre circa quindici sono in ritardo di un’ora o più, secondo l’ufficio stampa dell’aeroporto. «Ancora nessuna soluzione» all’attacco informatico, ha fatto sapere Ariane Goossens, la portavoce dell’aeroporto belga a Sky News. L’aeroporto della capitale tedesca ha invece avvisato i passeggeri di tempi di attesa più lunghi per il check-in e l’imbarco, nonché di possibili ritardi. «L’aeroporto in sé non è stato l’obiettivo del cyberattacco, ma ne è stato indirettamente colpito», ha fatto sapere lo scalo in una nota. Anche Londra Heathrow ha segnalato disagi e possibili ritardi dovuti a un problema tecnico con un fornitore terzo di sistemi di imbarco e check-in per diverse compagnie aeree.
La minaccia degli hacker filorussi
La crisi aeroportuale è arrivata in un momento in cui la sicurezza cibernetica è diventata una priorità strategica anche per l’Italia. Lo stesso ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ieri ha sottolineato come il continente sia bersaglio costante di attacchi informatici. In base a quanto dichiarato, infatti, la minaccia più pesante in fatto di sicurezza informatica sarebbe rappresentata dagli hacker filorussi legati al governo di Mosca. Al momento – in base a quanto riportato – gli stati europei avrebbero limitate possibilità di risposta. Per questo, l’intenzione del Governo italiano è di rafforzare la propria capacità di difesa nel cyberspazio, anche grazie al supporto di esperti esterni altamente specializzati.
Il nuovo Ddl sulla sicurezza informatica
Lo strumento principale è un disegno di legge presentato alla Camera, con prima firma del presidente della Commissione Difesa Nino Minardo, che aggiorna le norme esistenti sulle operazioni cibernetiche delle Forze Armate. Il Ddl prevede che i militari possano intervenire anche in tempo di pace, sul territorio nazionale e all’estero, per proteggere infrastrutture critiche, istituzioni e cittadini, indipendentemente dal contesto di guerra tradizionale. «Abbiamo ascoltato il mondo accademico, i vertici delle Forze Armate e le istituzioni competenti in un confronto ampio e costruttivo che ci ha permesso di raccogliere contributi preziosi», ha spiegato Minardo, come riporta l’ANSA. La proposta di legge potrebbe arrivare in Commissione Difesa già nei prossimi giorni.
Il coinvolgimento di esperti esterni
Il testo stabilisce anche la possibilità di coinvolgere personale esterno, qualificato, sotto stretto controllo delle istituzioni, per fronteggiare minacce complesse e specifiche. Questi esperti, se chiamati a operare, saranno equiparati ai militari ai fini della responsabilità legale, e le loro azioni saranno integrate nelle operazioni delle Forze Armate. Infine, il ddl prevede l’inserimento di corsi di cyber-difesa e sicurezza informatica presso gli istituti e le scuole di formazione militare, con criteri stabiliti dal ministro, per garantire la crescita di una nuova generazione di specialisti capaci di rispondere alla minaccia digitale crescente.