Riccardo Zanotti si svela al Festival di Open, i segreti del successo dei Pinguini Tattici Nucleari: «La rivoluzione? Fatela con la pigrizia» – Il video
«Sto lavorando a un progetto: un film basato su una nostra canzone. Io ho contribuito solo alla scrittura del brano». Al Festival di Open è il giorno della grande musica e Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, sorprende il pubblico di Parma che gremisce piazza Garibaldi con un annuncio a sorpresa. Con il suo stile autentico, capace di mescolare ironia e profondità, nella lunga conversazione con Gabriele Fazio, Zanotti ripercorre il tracciato che ha portato i Pinguini Tattici Nucleari a diventare un vero e proprio fenomeno artistico. «Quando la mia compagnia del liceo, che ascoltava metal, scoprì che mi piaceva Katy Perry, mi cacciò dal gruppo. In quel momento capii che amavo davvero il pop e non potevo mentire a me stesso», è uno dei tanti aneddoti che ha raccontato l’artista. Zanotti rivela poi anche il suo primo sogno d’infanzia: «Quando ero bambino volevo diventare assaggiatore papale da grande. Venni a sapere che nel Medioevo esistevano figure così. Volevo vivere in Vaticano e fare l’assaggiatore del Papa. Anche mio fratello aveva lo stesso sogno».
La forza della pigrizia secondo Zanotti
Il cantautore definisce il suo metodo creativo come un continuo rubare spunti dalla vita quotidiana: «Una volta, ad esempio, una ragazza mi disse che il suo ex le aveva insegnato la differenza tra ciliegia e amarena e ho deciso di metterlo in una canzone. Sono un ladro di vita, ecco». Non solo musica, ma anche filosofia personale: «Io credo in un valore fondamentale: la pigrizia. Le grandi rivoluzioni della storia sono state conquistate anche grazie alla pigrizia. Da una parte c’è chi combatte per i diritti, ma spesso dall’altra servono pigroni». E se c’è un elemento che ha reso i Pinguini una realtà unica, secondo Zanotti, è proprio l’imperfezione: «La nostra band nasce dall’imperfezione di ciascuno di noi. Non siamo così bravi, siamo totalmente normali. Anche chi è di provincia può vivere un sogno. E il fatto che siamo un gruppo si è rivelato fondamentale», ha detto il cantante.
I successi dei Pinguini
I numeri dei Pinguini parlano da soli: 83 dischi di platino, 12 d’oro, oltre un milione e mezzo di biglietti venduti negli ultimi due anni, di cui 420mila soltanto con le nove date sold out dell’ultimo tour estivo. Una cavalcata che ha resistito ai ritmi frenetici dell’industria discografica e all’ascesa del rap, imponendo un modello alternativo: quello di sei ragazzi normali, diventati antistar capaci di trasformare la loro piccola realtà musicale in un sogno collettivo.