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Meloni, Mara Venier e la domanda sul pranzo della domenica. Scoppia la polemica in Rai, Schlein: «Spot elettorali sul servizio pubblico» – Il video

21 Settembre 2025 - 18:03 Stefania Carboni
meloni mara venier
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La premier interviene in collegamento per l'iniziativa per sostenere la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco. La replica di Viale Mazzini: «Una vera pagina di servizio pubblico»

«Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere». Queste le parole della premier Giorgia Meloni, in collegamento con “Domenica In“, dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per ‘Il pranzo della domenica’, un’iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. E ospite di Mara, davanti alla domanda sul cibo che le ricorda l’infanzia, la premier replica: «Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni».

«Ci dice che pasticcini preferisce mentre altri Stati dichiarano il riconoscimento della Palestina»

L’ospitata della presidente del Consiglio su Rai1 sta scatenando polemiche. La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato: «Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico. Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu».

I 5 stelle: «Teleregime»

Insorge anche il M5S. «È veramente triste vedere in Rai, in una trasmissione molto seguita un’intervista alla premier Giorgia Meloni, mentre in alcune regioni si va al voto – dichiara la presidente della commissione di Vigilanza Rai e senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia – Ricordo che la sua maggioranza ha bloccato la commissione di Vigilanza, impedendo ogni controllo parlamentare così lei, impunita, può farsi intervistare a ‘Domenica In’ sui pranzi della domenica. Una presenza inopportuna e fuori luogo. Ma finché la commissione resterà ostaggio di questa maggioranza, non potremo nelle sedi democratiche avere nessuno a cui chiedere conto di quanto accade e di come stiamo scivolando verso TeleRegime».

«L’Agcom intervenga»

«Invece di confrontarsi con il Parlamento, Meloni si prepara ad andare all’Assemblea generale dell’Onu per dire No al riconoscimento della Palestina, in totale sudditanza ai voleri di Netanyahu. Un premier che parla di identità e tradizione mentre l’Italia è trascinata in una politica estera complice di chi sta compiendo una pulizia etnica, annettendo la Cisgiordania e Gaza dopo avere massacrato oltre 65mila civili, di cui 20mila bambini», dichiara  Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa verde. Mentre +Europa, con Riccardo Magi dichiara: «L’ipocrisia è servita: Meloni ha passato tutta la giornata a fare del becero vittimismo e poi usa la principale trasmissione domenicale del servizio pubblico per scopi elettorali, presentandosi in collegamento davanti al Colosseo con tanto di tavola imbandita. L’Agcom intervenga davanti a questo abuso della tv pubblica da parte della presidente del Consiglio».

La replica della Rai: «Una vera pagina di servizio pubblico»

«Una pagina di autentico servizio pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale». Così in una nota della Rai in merito alle polemiche per il collegamento dedicato al cibo italiano in cui è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni. «La Rai, in quanto Servizio Pubblico, da sempre valorizza e sostiene le iniziative di interesse nazionale e di rilievo internazionale che riguardano il patrimonio culturale dell’Italia – afferma viale Mazzini -. La puntata di Domenica In del 21 settembre ha ospitato un momento dedicato a ‘Il Pranzo della Domenica – Italiani a tavola’, l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, dal Ministero della Cultura e da Anci a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco». «Valorizzare la tradizione del pranzo domenicale significa riconoscere un rito che unisce famiglie, comunità e persone, tramanda saperi gastronomici, rafforza i legami sociali e rappresenta un tratto distintivo della cultura e dell’industria italiana nel mondo – sottolinea l’azienda -. L’iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di 10 città capofila, espressione di amministrazioni di ogni orientamento politico – dal centrodestra al centrosinistra – con eventi partecipati in decine di Comuni italiani. Proprio in quest’ottica di coralità e inclusione, durante il collegamento da Roma, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il sindaco della città Roberto Gualtieri hanno lanciato l’iniziativa. Il simbolico ”passaggio di microfono” tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco di Roma ha rappresentato il senso condiviso dell’iniziativa». «La presenza di conduttori, attori personaggi pubblici e testimonial del mondo Rai e non solo, ha contribuito a rendere la giornata una grande festa popolare, in grado di avvicinare i cittadini a un tema così identitario. Per la Rai – conclude la nota – si è trattato di una pagina di autentico Servizio Pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale».

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