Russia-Ucraina, Tusk avverte Mosca: «Abbatteremo i velivoli che violano i confini»


Il premier polacco Donald Tusk ha annunciato che Varsavia è pronta a reagire con fermezza in caso di sconfinamenti nel proprio spazio aereo. «Siamo pronti a qualsiasi decisione volta ad abbattere oggetti volanti quando violano il nostro territorio e sorvolano la Polonia», ha dichiarato oggi, lunedì 22 settembre. Allo stesso tempo, ha precisato la necessità di evitare «ogni possibile escalation», ricordando il recente sorvolo di caccia russi sulla piattaforma petrolifera Petrobaltic, in acque non territoriali.
Le parole di Donald Tusk: «Devo accertarmi che non saremo soli»
«In situazioni non del tutto chiare bisogna pensarci due volte prima di azioni che potrebbero innescare una fase molto acuta del conflitto». Tusk ha sottolineato che una decisione così delicata dovrà essere condivisa con gli alleati. «Devo essere assolutamente certo che non saremo soli. Se il conflitto dovesse entrare in una fase più acuta, tutti i partner dovranno trattare la situazione come noi», ha spiegato, citando l’agenzia polacca Pap.
L’Unione europea e il muro di droni
La sicurezza ai confini orientali resta al centro dell’agenda europea. Venerdì 26 settembre si terrà una riunione online convocata dal commissario Kubilius per discutere del cosiddetto “muro di droni” a difesa dell’Unione. Parteciperanno sette Paesi in prima linea — Estonia, Lettonia, Finlandia, Lituania, Polonia, Romania e Bulgaria — insieme all’Ucraina. L’incontro, ha precisato la Commissione, servirà a valutare interessi e capacità dei vari Stati per definire i prossimi passi. L’iniziativa è il seguito concreto alla visita di Ursula von der Leyen nelle aree di confine e al suo annuncio, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, della necessità di una difesa comune contro le incursioni di droni russi.
Attacchi nella notte in Ucraina e Crimea
Intanto, il conflitto continua a colpire i civili. In Crimea, nella località costiera di Foros, un drone ucraino ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 16. Secondo le autorità locali, una scuola e un’infermeria sono state danneggiate. Nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 settembre, raid russi hanno colpito la città ucraina di Zaporizhzhia, causando tre vittime e due feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Un attacco separato ha provocato feriti anche a Kiev e a Sumy. Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che la Russia ha lanciato circa 150 droni contro il Paese, 132 dei quali sarebbero stati abbattuti dalle difese aeree. Dal lato opposto, fonti militari russe sostengono che Kiev avrebbe perso quasi 4.500 militari e mercenari stranieri in una settimana di combattimenti nel Lugansk.
Il caso Estonia alla Nato
Sul piano diplomatico, resta alta l’attenzione per le tensioni nello spazio aereo estone. Domani, martedì 23 settembre, il Consiglio Atlantico discuterà il caso dei caccia russi, dopo la richiesta di consultazioni da parte di Tallinn con l’articolo 4 del Trattato Nato. Oggi, intanto, il Comitato Militare dell’Alleanza ha ricevuto un briefing riservato dell’intelligence. «Il nostro compito è mantenere i nervi saldi di fronte a questi episodi di bullismo russo», ha spiegato una fonte Nato, ricordando l’operazione Sentinella Est lanciata per rafforzare la deterrenza lungo il fianco orientale.
Ivan Anchevskiy: l’imprenditore russo in carcere a Tallinn
A complicare il quadro dei rapporti con Mosca c’è anche il caso giudiziario di Ivan Anchevskiy. L’imprenditore e scienziato russo è detenuto da nove mesi in Estonia, dopo l’arresto avvenuto a Milano nel dicembre 2024 ed estradato a gennaio su mandato europeo. È accusato di aver trasferito in Russia macchinari svizzeri “a duplice uso”, ossia potenzialmente utilizzabili anche a fini militari. Il suo legale italiano, Lorenzo Meazza,ha parlato di «false contestazioni in un contesto segnato dalla guerra». Secondo la difesa, le apparecchiature avrebbero un impiego esclusivamente civile nei settori automotive, aeronautico, energetico e medicale. «Si contesta retroattivamente una condotta che all’epoca non costituiva violazione», ha denunciato l’avvocato, aggiungendo che il processo in corso a Tallinn potrebbe diventare «un precedente di rilievo per l’Europa» in materia di libertà economica e diritti fondamentali.