Il ritorno a metà di Jimmy Kimmel in tv: «Sospeso per bassi indici di ascolto, non per Trump»


Il talk show notturno di Jimmy Kimmel, improvvisamente sospeso la scorsa settimana dopo le minacce del governo statunitense alle emittenti televisive, tornerà in onda martedì 23 settembre. Lo ha annunciato la Disney. L’improvvisa sospensione da parte di Abc era arrivata dopo le lamentele dei conservatori per i commenti di Kimmel sull’assassinio di Charlie Kirk. «Mercoledì scorso abbiamo deciso di sospendere la produzione del programma per evitare di infiammare ulteriormente una situazione di tensione in un momento così emozionante per il nostro paese», si legge in una nota dell’azienda. «È una decisione che abbiamo preso perché ritenevamo che alcuni commenti fossero inopportuni e quindi insensibili. Abbiamo trascorso gli ultimi giorni a dialogare attentamente con Jimmy e, dopo queste conversazioni, abbiamo deciso di far tornare il programma martedì», la spiegazione.
La resistenza di Sinclair
Il Sinclair Broadcast Group ha annunciato però che sospenderà il ritorno di Kimmel sulle sue emittenti. Il Jimmy Kimmel Live! Sarà sostituito con programmi di informazioni. La maggior parte delle stazioni della Abc fanno capo a stazioni tv indipendenti come Sinclair che ne ha 38 in tutti gli Stati Uniti, tra cui la Wjla che serve l’area di Washington. Il movimento di Charlie Kirk, Turning Point USA, ha esortato i canali partner di Abc a non trasmettere il programma. Andrew Kolvet, portavoce dell’organizzazione e produttore esecutivo del popolare podcast di Kirk, ha criticato duramente lunedì la rete e la Disney per aver «ceduto» dopo che il conduttore e comico era stato silurato per aver sostenuto che il killer dell’attivista era affiliato al movimento Maga.
I bassi indici di ascolto
Intanto il capo della Fcc Brendan Carr ha respinto le accuse secondo cui l’amministrazione Trump avrebbe costretto la Disney a sospendere il comico Jimmy Kimmel per ragioni politiche legate al caso Charlie Kirk. Il fedelissimo di Donald Trump a capo dell’agenzia Usa per le telecomunicazioni ha insistito invece che la cancellazione del conduttore fosse dovuta a bassi indici di ascolto. «Jimmy Kimmel si trova nella situazione in cui è per via dei suoi indici di ascolto, non per qualcosa che sia avvenuto a livello governativo», ha dichiarato Carr durante un forum a New York.
La nuova linea
Carr era finito nel mirino di critiche bipartisan dalla scorsa settimana, quando aveva detto al podcaster Benny Johnson: «Possiamo farlo alla maniera facile o a quella difficile. Queste aziende possono trovare modi per cambiare condotta e prendere provvedimenti su Kimmel, oppure ci sarà altro lavoro per la Fcc in futuro». La nuova linea della amministrazione è stata spostata dalla Casa Bianca: «Jimmy Kimmel è un perdente senza talento che si è ridicolizzato da solo con ascolti in caduta libera e diffondendo disgustose menzogne al suo pubblico», ha dichiarato il portavoce Steven Cheung al New York Post.