Federica Brignone e l’infortunio: «Non so se ce la farò a tornare. Il ritiro? Non voglio»


Federica Brignone ha rimediato una frattura scomposta a tibia e perone e la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro il 3 aprile scorso. Ora vorrebbe tornare a Milano-Cortina 2026. «Puntavo a guarire e basta. Tornavo a casa e facevo gli esercizi che mi mancavano, mi “attaccavo” al ghiaccio. La fretta in questi casi non esiste, ma cercavo di mettermela», spiega in un’intervista al Corriere della Sera. Eppure il dolore è ancora presente.
L’infortunio di Brignone
Brignone ricorda che «di incidenti seri ne ho avuti: il piatto tibiale me l’ero già rotto, anche se non in questo modo. E tre anni fa ho avuto un foro in un tendine: non ho detto nulla e mi sono fatta i cavoli miei». Ha avuto un momento di down «quando ho capito che serviva il secondo intervento. Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta: ancora così dopo quattro mesi? D’altra parte non sono mancate fasi opposte: spesso mi sono sentita forte, reattiva, positiva. Insomma, combattente come sono io». Ed è pronta ad accettare l’eventualità di non farcela: «Con quello che è successo, sì. In quel caso potrei considerare il ritiro? Per come sono fatta io non so se lascerei. Probabilmente direi: “Ok, quest’anno non ce la faccio, ma ci riprovo”».
Il recupero
La sciatrice spiega che «le tempistiche di recupero andrebbero oltre i Giochi 2026 e la prossima stagione: c’è chi ha impiegato due anni per tornare da un infortunio analogo. Quindi io devo fregare il tempo, ragionando giorno dopo giorno. Quando tornerò a sciare e a gareggiare? Ancora non lo so». E sui giochi del 2026: «Alt, immagino la domanda. Continuo a non avere una risposta, mi sto facendo un c… così per partecipare». Ringrazia chi la vuole dentro: «Però a coloro che la fanno facile vorrei chiedere di scambiare la mia gamba infortunata con la loro sana…». E sull’idea di fare comunque la portabandiera: «Felice di sentirlo. La prospettiva di fare l’alfiere dell’Italia mi motiva ancora di più».