Israele esclusa da Mondiali e coppe europee? È più di un’ipotesi. Il voto all’Uefa: «C’è già la maggioranza»


La Uefa starebbe valutando la sospensione di Israele da tutte le competizioni calcistiche internazionali. Secondo il Times, la decisione è attesa la prossima settimana e «la maggior parte dei membri del comitato esecutivo sembrano essere favorevoli al divieto». La votazione arriva ora che un gruppo di consulenti delle Nazioni Unite ha invitato la FIFA e la UEFA a sospendere Israele dopo che una commissione d’inchiesta dell’ONU ha concluso che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza.
La decisione della Uefa
La UEFA, di cui Israele è membro dal 1994, ha tenuto questa settimana discussioni serie ai massimi livelli sulle azioni di Israele a Gaza e su come dovrebbe rispondere. Ad agosto, la UEFA ha organizzato uno striscione alla finale della Supercoppa tra il Paris Saint-Germain e il Tottenham Hotspur, con la scritta “Stop Killing Children, Stop Killing Civilians” (“Smettete di uccidere bambini, smettete di uccidere civili”).
Una eventuale decisione in tal senso chiuderebbe le porte ai prossimi Mondiali e comporterebbe l’esclusione del Maccabi Tel Aviv dall’Europa League. Il ministro israeliano dello sport, Miki Zohar, ha affermato ai media israeliani di «essere al lavoro con il premier Benyamin Netanyahu per impedire questa mossa».

Le conseguenze per la nazionale italiana
Qualora arrivasse, il via libera della Uefa alla sospensione di Israele potrebbe esercitare pressione sulla Fifa a fare lo stesso. Ciò potrebbe significare l’esclusione di Israele dai prossimi Mondiali di calcio, che si giocheranno a giugno 2026, ospitati da Stati Uniti, Canada e Messico. La decisione avrebbe quindi ripercussioni su tutte le altre nazionali, compresa quella italiana, allenata da Gennaro Gattuso e attualmente impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali. Il girone dell’Italia, peraltro, è lo stesso di Israele. Le due nazionali si sono già affrontate lo scorso 8 settembre, quando l’Italia ha vinto per 5-4. Ora si attende il ritorno, in programma a Udine il 14 ottobre. Questa partita è già da tempo al centro di forti polemiche, con richieste di non giocare o di gesti contro la guerra a Gaza. Una sospensione di Israele da parte dell’Uefa comporterebbe nel caso anche lo stop alle qualificazioni ai Mondiali, dal momento che questa fase è ancora sotto l’egida della Uefa, mentre il resto della competizione è organizzato dalla Fifa.
L’appello di Francesca Albanese
Già il mese scorso il Times aveva riportato che nelle settimane precedenti molti club europei avrebbero chiesto l’esclusione di Israele dalle competizioni internazionali, ma in Italia l’appello più forte è arrivato pochi giorni fa da una figura estranea al calcio. Francesca Albanese, relatrice speciale all’Onu sulla Palestina, aveva infatti inviato insieme a sette colleghi una missiva con la richiesta di escludere Israele dalle qualificazioni ai Mondiali. «Gli organismi sportivi non devono chiudere gli occhi di fronte a gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie», avevano scritto.