Salvini: «Lavoriamo al permesso di soggiorno a punti per gli immigrati, come la patente»


Un permesso di soggiorno a punti, come una patente da cui detrarre i crediti se si commette un’infrazione. È questa l’idea rilanciata dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini durante il suo intervento nella trasmissione Mattino 5. Alla domanda del conduttore Francesco Vecchi a proposito di un ipovedente rapinato sul tram a Milano, il ministro risponde: «Come Lega non ci accontentiamo di tenerli in carcere questi delinquenti, è necessaria l’espulsione». E poi rilancia: «Stiamo lavorando al concetto di permesso di soggiorno a punti. Come c’è la patente a punti e per chi guida drogato o ubriaco o usa il telefonino alla guida si tolgono dei punti e si sospende la patente perché la vita è sacra».
Una proposta già sentita
«A maggior ragione se ti concedo la cittadinanza e ti apro le porte di casa mia e commetti reati e infrazioni, ti tolgo i punti e posso rispedirti al tuo Paese» conclude Salvini. Non è la prima volta che il vice premier rilancia questo tipo di soluzione. Già a giungo, in un’intervista a Libero, aveva detto: «Come Lega stiamo lavorando per aggiornare il “permesso di soggiorno a punti”, per revocarlo a chi per esempio commette reati o infrazioni, tradendo la fiducia che l’Italia ha concesso loro».