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Russia e Bielorussia tornano a gareggiare, la decisione del Comitato paralimpico: «Ora anche le Olimpiadi». Cosa succede per Milano-Cortina 2026

27 Settembre 2025 - 19:12 Alba Romano
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Kiev ha accolto con durezza la novità: «Coscienza tradita, l’Italia lo impedisca»

La sospensione di Russia e Bielorussia da tutte le competizioni paralimpiche non è più in vigore. È la decisione a cui è giunta l’Assemblea generale del Comitato paralimpico internazionale in una riunione a Seul, in Corea del Sud. Dopo due anni di esclusione da qualunque gara per «violazioni di obblighi costituzionali di appartenenza», gli atleti paralimpici russi e bielorussi potranno tornare a gareggiare con i loro colori. Ma ci sono comunque alcune condizioni da rispettare.

La soddisfazione del presidente italiano: «Ora anche alle Olimpiadi»

Nei prossimi giorni, il Comitato paralitico internazionale ha comunicato che inizierà a «predisporre disposizioni pratiche» per reintegrare a pieno regime i due Comitati nazionali. «Mi auguro che anche il Cio si adegui, non sarebbe bello come immagine vedere che i due organismi mondiali la pensassero in maniera diversa», ha detto il presidente del Comitato italiano paralimpico, Marco Giunio De Sanctis. «Al di là di tutto, io sono sempre a favore del fatto che gli atleti gareggino, bandiere ed inno sono una questione più politica. Nel mondo purtroppo ci sono altre situazioni molto difficili, non solo Russia e Ucraina sono in guerra, credo che anche Israele e Palestina sarebbero dovute rientrare in un discorso analogo». 

Cosa succede per Milano-Cortina 

E per le Paralimpiadi Milano-Cortina 2026? La cancellazione delle sospensioni non implica la automatica ammissione alla competizione. Per l’appuntamento del prossimo marzo saranno infatti le singole federazioni internazionali a decidere sulla partecipazione o meno di Mosca e Minsk. Molte di queste rimangono, almeno al momento, ferme sulla loro posizione di contrarietà. 

La dura condanna di Kiev: «Traditi i valori olimpici e la coscienza»

La decisione del Cpi è stata accolta con asprezza dall’Ucraina: «Chi ha votato a favore della decisione ha tradito la sua coscienza e i valori olimpici», ha detto il ministro dello Sport, Matviy Bidnyi. Ha poi rivolto un appello direttamente a Roma: «Esortiamo i nostri partner europei che ospiteranno i Giochi Paralimpici invernali a non permettere che la bandiera di un paese criminale sventoli su uno spazio libero e democratico mentre l’aggressione è ancora in corso».

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