Ernia, il nuovo disco, la guerra e il successo: «Noi rapper sempre esposti. In ogni momento ho “Pippo Popi” che mi scrive vaffanculo» – L’intervista
Non doveva essere Per soldi e per amore il quinto album di Ernia, uno dei più importanti rapper della scena italiana, lo racconta l’artista milanese a Open. Lo scorso settembre in rampa di lancio ne aveva un altro, non sappiamo il titolo, ma poi è stato messo da parte, perché «quando l’ho ascoltato – dice Ernia, vero nome Matteo Professione – mi sono detto: “secondo me non mi rappresenta, rifacciamolo da capo”», e così è stato. Quello che ne è venuto fuori è un disco molto efficace in cui il rapper classe 1993 allarga il suo universo sonoro al pop e in più si pone molte domande dimostrando la volontà di maturare, di proporre tematiche più adulte, specie ora che è padre.
Quindi il rapporto con il successo, la politica, come se fosse costretto a fare i conti con una potentissima presa di coscienza. All’interno del disco, che vanta la produzione e la direzione artistica di Charlie Charles, troviamo featuring con alcuni dei più importanti colleghi della scena rap, da Marracash ai Club Dogo, da Kid Yugi a Madame.