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Gaza, le prime reazioni di Hamas sul piano Usa: «Studieremo la proposta, in buona fede»

29 Settembre 2025 - 22:34 Stefania Carboni
accordo gaza
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Entusiasmo dalle famiglie degli ostaggi israeliani che parlano di «accordo storico». Palazzo Chigi: «Una pace giusta e duratura è possibile con uno Stato di Israele e uno Stato palestinese che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza»

Il team negoziale di Hamas «studierà la proposta di Trump» su Gaza in «buona fede». Lo riferisce una fonte diplomatica ad Al Jazeera dopo che Qatar ed Egitto hanno consegnato il piano di Trump al team negoziale del gruppo palestinese. Dopo l’annuncio dei venti punti del piano per la pace a Gaza fatto da Donald Trump, affiancato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu sono arrivate inizialmente reazioni scomposte da parte di alcuni membri Hamas e non positive. Mahmoud Mardawi, esponente del movimento, ha per esempio spiegato ad Al Jazeera che il gruppo non era stato informato dell’iniziativa prima del suo annuncio ufficiale. Mardawi ha aggiunto che le disposizioni contenute nella proposta «sono vicine alla visione israeliana per porre fine alla guerra». Secondo Mardawi, «quanto accaduto è un tentativo di soffocare la spinta internazionale e il riconoscimento dello Stato palestinese. Non accetteremo alcuna proposta che non includa l’autodeterminazione del popolo palestinese».

Il nodo Tony Blair

«Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l’imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo», ha detto in una dichiarazione alla Reuter, pubblicata sul suo sito, l’alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu. «Il nostro popolo è perfettamente capace di gestire i propri affari da solo», ha aggiunto. Non solo, sempre Nunu ha dichiarato al canale qatariota Al-Arabi: «La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l’occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell’entità palestinese». «La presenza degli ostaggi è legata alla fine della guerra e al ritiro dell’occupazione dalla Striscia di Gaza. Siamo pronti a rilasciare tutti i prigionieri che deteniamo, sia vivi che morti. La loro presenza è temporanea, fino alla fine della guerra e a uno scambio di prigionieri dignitoso», ha dichiarato. Inoltre, ha affermato che Hamas è pronto a un accordo con l’Autorità Palestinese riguardo sul day ater. Nunu ha aggiunto: «Ci sono ostaggi che sono morti, e sono necessari mezzi tecnici per recuperarne i corpi. Questo richiede tempo, e lo abbiamo già detto durante i negoziati. Siamo pronti a liberarli tutti come parte di un accordo complessivo per porre fine alla guerra e garantire il ritiro dell’occupazione dalla Striscia di Gaza».

Il sì delle famiglie degli ostaggi: «Accordo storico»

«Si tratta di un accordo storico che consentirà al nostro popolo di guarire, porre fine alla guerra e tracciare un nuovo futuro per il Medio Oriente». Questo il primo commento del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che ha elogiato il primo ministro Benjamin Netanyahu per aver accettato il piano Trump. «Il mondo deve esercitare la massima pressione per garantire che Hamas si impegni a cogliere questa storica opportunità di pace», ha aggiunto il Forum. 

La reazione italiana: la nota di Palazzo Chigi

«Da tempo il Governo italiano è impegnato a sostenere tutti gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza e ottenere il rilascio degli ostaggi. La fine delle ostilità è fondamentale anche per poter affrontare la terribile crisi umanitaria che colpisce la popolazione civile della Striscia e che rappresenta una tragedia assolutamente ingiustificabile e inaccettabile. La proposta presentata oggi dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, può rappresentare una svolta in questo processo, permettendo di giungere ad una cessazione permanente delle ostilità, al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e ad un accesso umanitario pieno e sicuro per la popolazione civile», dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una nota.

«L’Italia esorta quindi tutte le parti a cogliere questa opportunità»

«Il Piano, che l’Italia accoglie con favore, presenta un ambizioso progetto di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza, con il pieno coinvolgimento dei partner regionali. In questo quadro, l’Italia è pronta a fare la sua parte, in stretto coordinamento con gli Stati Uniti, i partner europei e della Regione, e ringrazia il Presidente Trump per il lavoro di mediazione e i suoi sforzi per portare la pace in Medio Oriente. L’Italia esorta quindi tutte le parti a cogliere questa opportunità e ad accettare il Piano. Hamas, in particolare, che ha avviato questa guerra con il barbaro attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha ora la possibilità di porvi fine rilasciando gli ostaggi, accettando di non avere alcun ruolo nel futuro di Gaza e disarmando completamente», continua il governo italiano.

«L’Italia sosterrà gli sforzi di Washington per la ripresa di un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico verso una pacifica e prospera coesistenza. Una pace giusta e duratura – conclude la nota – è possibile in Medio Oriente, con uno Stato di Israele e uno Stato palestinese che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, e con la piena normalizzazione di Israele con le Nazioni arabe e islamiche».

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