Il discorso alla nazione di Putin: «L’Ucraina è una battaglia giusta e stiamo vincendo» – Il video


Vladimir Putin non sembra avere la minima intenzione di rallentare la pressione militare sull’Ucraina. In un video-messaggio, pubblicato durante la giornata di lunedì 29 settembre, il presidente russo ha definito la campagna di aggressione una «battaglia giusta». Secondo il Cremlino, infatti, la popolazione del Donbas avrebbe scelto liberamente tramite referendum – ritenuti illegittimi dalla comunità internazionale – di unirsi a Mosca. Un punto, quello dei territori, su cui Putin continua a battere anche in fase di negoziati.
Il discorso alla nazione: «Difendiamo il nostro destino storico»
«I nostri combattenti e comandanti continuano l’attacco, e l’intero Paese, tutta la Russia, sta combattendo questa battaglia giusta e lavorando duramente», ha detto il leader del Cremlino. «Insieme stiamo difendendo il nostro amore per la Patria e l’unità del nostro destino storico, stiamo combattendo e stiamo prevalendo». La lettura di Vladimir Putin è ben chiara: i territori del Donbas, e non solo, sarebbero di diritto russi. E la guerra, iniziata con l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, starebbe pendendo dalla loro parte. Non c’è nessuna fretta, dunque, di sedersi al tavolo e parlare di pace.
September 29, 2025
Il raid su Sumy: «Uccisi genitori e due figli»
Secondo quanto scrive Reuters, al momento l’operazione militare russa avrebbe portato sotto il controllo di Mosca circa il 20% del territorio ucraino. Nonostante nelle ultime settimane il Cremlino abbia visto il brusco voltagabbana di Donald Trump, ora disposto a lasciare che Kiev «riconquisti» i territori orientali, le trattative sembrano no riuscire a sbloccarsi. E i raid sulle città non rallentano. Nell’ultima notte, un drone ha sterminato una famiglia intera a Sumy, nell’ucraina nordorientale. «Il nemico ha preso di mira un edificio residenziale nel villaggio di Chernechchyna nella comunità di Krasnopillia», si legge su Telegram. Nell’impatto sarebbero morti i genitori e i figli di sei e quattro anni.