Baby Gang fuori dal carcere, il trapper finisce in comunità col braccialetto elettronico: «Si deve curare»


Il trapper Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è uscito dal carcere di San Vittore per proseguire la detenzione ai domiciliari in una comunità terapeutica del Milanese, dove inizierà un percorso di «disintossicazione» con il braccialetto elettronico. La decisione è arrivata dalla gip di Milano Fiammetta Modica, che ha accolto l’istanza presentata dal suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, ritenendo che le ragioni che avevano reso necessarie la detenzione in cella non siano più presenti. Baby Gang, 24 anni, è uno degli artisti più seguiti della scena trap italiana, con quasi 3 milioni di follower sui suoi profili social e milioni di streaming su YouTube e Spotify.
L’arresto lo scorso settembre
Il cantante era stato arrestato l’11 settembre, dopo essere stato trovato con una pistola con matricola abrasa in un hotel di via Vallazze, a Milano. Nel corso delle perquisizioni, disposte nell’ambito di un’inchiesta più ampia su armi e droga, gli inquirenti avevano sequestrato altre due armi nella sua abitazione a Lecco. Da qui le accuse di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Interrogato dalla gip, Baby Gang aveva sostenuto di aver tenuto un’arma per paura, dopo un tentato furto in casa sua, ma la magistratura aveva ritenuto che il carcere fosse l’unica misura idonea viste le precedenti condanne e il rischio di reiterazione dei reati.