Milano, sgomberato il campo rom di via Selvanesco: dieci minori allontanati e affidati alle comunità, tre adulti denunciati


All’alba di giovedì scorso la polizia locale di Milano è intervenuta nel campo rom di via Selvanesco, al Gratosoglio, dove da tempo vivevano diverse famiglie. Oggi, in quell’appezzamento di terreno a sud della città, restano soltanto due roulotte e un furgone, oltre a tre adulti, due donne e un uomo, che sono stati denunciati per maltrattamenti nei confronti di familiari e conviventi. Il blitz è arrivato dopo una serie di sopralluoghi condotti dal Nucleo problemi del territorio della Locale, guidato dal comandante Gianluca Mirabelli.
Le condizioni di vita critiche
Le verifiche avevano già documentato le condizioni dei dieci minori che abitavano nell’accampamento. Bambini e ragazzi tra i 4 e i 17 anni lasciati a se stessi, senza corrente elettrica né acqua, senza alcuna iscrizione a scuola e completamente privi di occasioni educative, sportive o culturali. Non risultano iscritti all’anagrafe degli studenti, si legge nel rapporto, e trascorrevano le loro giornate tra la terra, le pozzanghere e i cumuli di rifiuti, in una condizione di isolamento sociale evidente.
Al momento dell’ultimo controllo i ragazzi indossavano vestiti inadatti alle temperature di questi periodi, con scarpe talmente logore e bagnate da essere inutilizzabili. Le roulotte e il furgone in cui vivevano erano in stato di deterioramento e non garantivano alcuna sicurezza. Di fronte a questo quadro, la Procura ha disposto l’immediato allontanamento dei minori per affidarli ad una struttura protetta. Con una decisione lampo, anche il Tribunale dei minorenni ha confermato la misura. Ha quindi sospeso la la potestà genitoriale in vista di un’udienza fissata per il 6 ottobre.
Un campo già noto
Le attenzioni delle autorità nei confronti del campo di via Selvanesco non arrivano a caso. Proprio lì vivevano i quattro ragazzini che il 10 agosto avevano rubato una Citroën a dei turisti e che, il giorno successivo, al volante del mezzo, travolsero e uccisero in via Saponaro la 71enne Cecilia De Astis. Dopo l’incidente e la fuga a piedi, i bambini erano tornati “a casa”, all’interno del campo. Qui vennero rintracciati una prima volta dagli agenti, prima di essere collocati in comunità protette. Tre di loro, due fratelli di 12 e 13 anni e la cuginetta di 11, furono poi rintracciati lontano da Milano, rispettivamente a Beinasco, alle porte di Torino, e lungo l’autostrada verso Ventimiglia, a bordo di un furgone guidato dalla nonna. Anche in quel caso, il Tribunale per i minorenni decise per l’allontanamento immediato.