«Witkoff verso l’Egitto, domani al via i negoziati per la pace a Gaza» – La diretta


L’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà nelle prossime ore in Egitto dove domani dovrebbe tenersi il primo round di negoziati tra Israele e Hamas sui dettagli del piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo riportano media israeliani. Intanto Tel Aviv sembra aver «ridotto» l’offensiva a Gaza. Secondo quanto riferito, le truppe avrebbero avuto l’ordine di portare avanti solo «manovre difensive» subito dopo i colloqui tra Israele e Stati Uniti e dopo le dichiarazioni distensive di Hamas sul piano. Il piano di Trump è stilato in 20 punti. C’è il rilascio degli ostaggi entro 72 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo da parte di Israele. E Netanyahu rilascerà 250 ergastolani e 1.700 abitanti di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023. Previsto anche un governo transitorio fatto da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico. Tutti gli aggiornamenti.
Per Hamas la consegna degli ostaggi in 72 ore è irrealistica
La consegna di tutti gli ostaggi, vivi e morti, da parte di Hamas dopo la risposta affermativa al piano di pace proposto da Donald Trump, è definita come irrealistica. Queste le parole in un’intervista ad Al Jazeera dell’alto funzionario dell’organizzazione Musa Abu Marzouk. «La consegna dei rapiti e dei morti entro 72 ore è una questione teorica e irrealistica nelle attuali circostanze», ha dichiarato.
Il 9 ottobre vertice per agevolare la pace
Sono in corso interlocuzioni «con tutti i Paesi del mondo arabo e con gli Stati Uniti, ma sono previste anche riunioni questa settimana proprio con i Paesi arabi: probabilmente il 9 ottobre a Parigi ci sarà una riunione per fare il punto della situazione e per cercare di agevolare tutto il processo di pace» per la Striscia di Gaza. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un punto stampa a margine di un’iniziativa di Forza Italia a Firenze. «Non e’ facile, siamo soltanto all’inizio, però si è accesa la luce della speranza e credo che la risposta positiva di Hamas, per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi, agevoli il processo», ha aggiunto. «Adesso bisognerà entrare nei dettagli e vedere cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare, però l’importante è che il successo della proposta americana ci sia. Questa noi la sosteniamo con grande forza, come stanno facendo anche tutti gli altri Paesi europei, penso alla Germania e alla Francia», ha dichiarato.