Immunità Ilaria Salis, il forzista Tosi (Ppe): «Colpa delle troppe assenze dei Patrioti, grave fra loro un italiano». Mancava il leghista Aldo Patriciello


Da Strasburgo – «Inconcepibile aver confermato l’immunità parlamentare di Ilaria Salis: uno scandalo politico e un obbrobrio anche giuridico». A dirlo a Open è Flavio Tosi, l’europarlamentare di Forza Italia e del Partito popolare europeo. La sua è una bocciatura netta della decisione del Parlamento europeo, che ha confermato l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, accusata dall’Ungheria di Viktor Orbán di aver aggredito alcuni militanti neonazisti a una manifestazione di estrema destra a Budapest. Salis si è salvata per un soffio, con un solo voto di scarto, e soprattutto per i “franchi tiratori”, che molti indicano tra le fila dei Popolari. Il risultato finale è stato di 306 favorevoli, 305 contrari e 17 astenuti. Ma a contare sono state anche le assenze, oltre 90, e forse non è stato un caso.
Il voto è stato, per Tosi, influenzato proprio dalle «troppe assenze tra le fila dei Patrioti per l’Europa (che include per l’Italia la Lega di Matteo Salvini)». Un gruppo che, secondo il politico forzista, ha visto «una percentuale di assenze decisamente alta. «Quindici banchi vuoti su 84 tra cui quello di un italiano, il che è particolarmente grave. Mentre noi di Forza Italia eravamo tutti presenti e abbiamo votato per la revoca», sottolinea ancora Tosi, evidenziando come anche Fratelli d’Italia ed Ecr (gruppo che comprende Fratelli d’Italia) non abbiano avuto assenze significative, mentre tra i “Patrioti” la percentuale di eurodeputati assenti ha superato il 18%, «contribuendo indirettamente alla salvezza di Salis».
Chi mancava?
Per la cronaca sono otto gli eurodeputati italiani del gruppo della Lega, e sette di questi secondo il processo verbale hanno partecipato a tutte le votazioni per appello nominale della seduta: Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Anna Maria Cisint, Silvia Sardone, Raffaele Stancanelli, Isabella Tovaglieri e Roberto Vannacci. L’unico degli otto assente in tutte le votazioni è stato il molisano Aldo Patriciello. Ex democristiano, poi nel partito popolare, in Democrazia europea, nell’Udc, in Forza Italia, nel Popolo delle Libertà, di nuovo in Forza Italia fino al 2024 quando ha aderito alla Lega proprio in vista della candidatura alle europee. Primo dei non eletti, ha ottenuto il seggio al Parlamento europeo grazie all’opzione di Roberto Vannacci per un altro collegio. Patriciello la sera di lunedì, quando era iniziata la sessione del parlamento europeo, si trovava invece a Teano per inaugurare una nuova sede della Lega.
Il voto segreto e lo scontro Lega – Forza Italia sull’immunità
Per l’eurodeputato di Forza Italia, uno degli aspetti più controversi è stato il voto segreto, richiesto e ottenuto dalla sinistra. «A quel punto è chiaro che poteva succedere di tutto», osserva Tosi. «Ad esempio, ci possono essere stati franchi tiratori anche tra i gruppi di estrema destra, o tra i sovranisti, così da aprirsi il campo a facili attacchi politici. Un giochetto già visto in passato», aggiunge, riferendosi agli attacchi di Salvini, che sui social ha accusato il Ppe di aver “salvato” Salis. La posizione di Forza Italia è stata difesa anche dai suoi vertici. «Non accettiamo calunnie e insulti», ha replicato il vicepresidente Antonio Tajani, che ha inoltre invitato a evitare polemiche sterili all’interno della coalizione. «Quando si usano queste piccole polemiche per cercare qualche voto in più – conclude Tajani -, alla fine quei voti si perdono».
October 7, 2025
Per Tosi, il problema risiede alla radice: il Parlamento europeo avrebbe commesso un errore nel concedere l’immunità a Salis. «I reati di cui è accusata sono anteriori alla sua elezione a europarlamentare e non hanno nulla a che vedere con la sua attività istituzionale. Si tratta di accuse gravissime, legate a fatti eversivi e a lesioni personali. Il punto non è stabilire se il processo sia giusto o meno, ma che l’immunità parlamentare non può essere applicata a fatti precedenti all’elezione. Di conseguenza, la protezione concessa è tecnicamente scorretta, perché il Parlamento europeo non avrebbe nemmeno avuto il potere di accordarla», conclude l’eurodeputato. Conti alla mano, l’eurodeputata di Avs conserva la sua immunità anche grazie alla spaccatura interna al gruppo popolare, dove ci sono delegazioni disposte a tutto, politicamente parlando, pur di opporsi a Orbán: i polacchi, i romeni, o gli stessi ungheresi, tanto per fare alcuni esempi. Ed è possibile che il voto su Salis abbia spaccato anche la delegazione dei 31 eurodeputati tedeschi.
Foto copertina: ANSA / CIRO FUSCO | Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani con Flavio Tosi in occasione di ‘Libertà’, la festa di Forza Italia a Telese Terme (Benevento), 27 settembre 2025