Roma, la storia dei ragazzi pestati al liceo Caravillani per un coro sulla Palestina


Dopo l’istituto Rossellini di via Libetta, il liceo Cavour a Monti e il liceo Socrate in zona Garbatella, sono stati occupati anche il liceo scientifico Tullio Levi Civita in zona Prenestina, il classico e linguistico Kant, a Centocelle, e il centralissimo Plinio Seniore in zona Porta Pia. Salgono quindi a sei, in totale, le scuole superiori di Roma coinvolte nelle mobilitazioni per la Palestina. Ma oltre alle proteste il 2 ottobre c’è stata un’aggressione al liceo artistico Caravillani in zona Monteverde. La scuola ha spazi confinanti con una sinagoga. Dopo un coro “Free Palestine” un gruppo di adulti è uscito dal tempio e ha aggredito i ragazzi.
L’aggressione al liceo Caravillani
Della vicenda racconta oggi Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano. Si parla di una ventina di persone che ha insultato e ha alzato le mani. Gridando «puttane» alle ragazzi e strappando una ciocca di capelli a un malcapitato. I docenti e i genitori sono stati aggrediti a loro volta. «Oggi ci ha aggrediti un gruppo di uomini della sinagoga, perché nella ricreazione è stato fatto un discorso sulla Palestina. Questo gruppo di uomini tra i 40 e i 50 anni è venuto contro noi studenti aggredendoci fisicamente e verbalmente, studenti la maggior parte minorenni».
«Hanno aggredito anche svariati professori e professoresse, sia verbalmente che fisicamente e, non contenti, ci hanno aspettato all’uscita davanti al cancello e hanno ricominciato ad aggredirci, a chiamarci puttane, afferrando alcune per un braccio e lanciandole fuori dalla scuola. Altri sono stati trasportati in ambulanza. Vogliamo spargere la voce e avere il supporto di tutte le scuole, non è tollerabile che dobbiamo avere paura di andare a scuola», è il racconto di una ragazzina.
Il genitore
Il genitore A.F. spiega: «Mio nipote frequenta il primo anno ed era presente. C’era la polizia, arrivata lì a mediare, ma doveva arrestarli tutti». E ancora: «Quello che è successo è vergognoso. Per di più a prendere le botte peggiori è stato un minorenne della comunità ebraica romana della famiglia S., questi sono fuori di senno!». Tra gli adulti, scrive il quotidiano, c’era anche Riccardo Pacifici, presidente del tempio: «Sono costernato per quello che è avvenuto. Contatteremo i genitori del ragazzo, che tra l’altro sono della nostra comunità, e ci scuseremo. Il problema non sono i ragazzi, ma alcuni professori mascalzoni che manipolano la mente degli studenti».
Buona giornata
E ancora: «La vicenda della mattina ci aveva molto turbato e nel frattempo nella comunità si era sparsa la voce che era successo qualcosa. A quanto pare, fuori dalla scuola c’è stata una colluttazione e a un ragazzo con i capelli lunghi, maggiorenne, è stata strappata una ciocca e ha preso qualche ceffone. Perché sia stato picchiato non lo so. Forse ha detto ‘buona giornata’ e qualcuno ha frainteso».
E ancora: «Assolvo i ragazzi, era responsabilità dei professori vigilare. Ci sono alcuni professori delinquenti che sobillano gli studenti. I ragazzi sono condizionati dalle fake news: se fossero tutte vere le notizie che arrivano da Gaza, andrei anche io a manifestare con loro, ma non è così. Se poi vogliono andare in giro per Roma a manifestare per Hamas, possono farlo, o se vogliono solidarizzare con quella pagliacciata della Sumud… Noi abbiamo sopportato e sopportiamo, ma non è detto che tutti abbiano la stessa capacità di self control».
I fatti
La preside del liceo Gioconda Martucci ha respinto questa ricostruzione. Un post pubblico del filosofo e scrittore Lorenzo Gasparrini dettaglia ancora di più i fatti: «Stanno già girando fior di stronzate su quanto successo oggi al liceo Caravillani. Siccome mio figlio lo frequenta ed è stato testimone non solo oculare di quello che è successo, evitate di coinvolgermi in chiacchiere che riguardano temi internazionali: un ragazzino pestato (ambulanza e Ps) da adulti violenti, professori e genitori aggrediti e pestati anche loro dagli stessi adulti violenti. Da chi? Si sa, dai fascisti».