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Le teorie del complotto sulla moglie di Charlie Kirk tra Mossad e traffico di minori in Romania

07 Ottobre 2025 - 14:01 Marianna Satta
Tra le accuse infondate c'è quella di un presunto traffico di minori in Romania

Il 10 settembre 2025, l’attivista conservatore Charlie Kirk è stato assassinato durante un evento pubblico. Sua moglie, Erika Kirk, nata Frantzve, ha assunto la guida di Turning Point USA, l’organizzazione fondata dal marito, trovandosi al centro dell’attenzione mediatica in un momento di dolore personale. Nel giro di pochi giorni, la sua figura è stata travolta da una valanga di accuse infondate e teorie cospirative online. Secondo queste narrazioni virali, Erika sarebbe un’agente del Mossad, coinvolta nel traffico di bambini in Romania attraverso la sua charity, e addirittura collegata a Jeffrey Epstein fino al punto di aver ordinato l’omicidio del marito. Questo articolo ricostruisce l’origine e la diffusione delle principali teorie smontandone la veridicità.

Per chi ha fretta

  • Agente del Mossad: nessuna prova credibile. La teoria si basa sul legame che i Kirk condividevano, come cristiani, per Israele, su connessioni familiari nel settore difesa e sull’interpretazione distorta di un gesto della mano al memoriale di Kirk.
  • Traffico di minori in Romania: falso. La charity “Romanian Angels” si occupava di donazioni e supporto a orfanotrofi. Non risultano procedimenti giudiziari o divieti nei confronti di Erika Kirk in Romania.
  • Collegamenti con Epstein e l’omicidio di Charlie Kirk: totalmente infondati. Non esistono prove di legami con Epstein, e le tempistiche rendono impossibile la ricostruzione dei cospirazionisti.

Analisi

Le teorie sul conto di Erika Kirk sono nate e si sono diffuse nei giorni immediatamente successivi alla morte di Charlie. La sua improvvisa ascesa a leader di Tpusa, organizzazione di grande visibilità nel panorama conservatore statunitense, ha fatto da cassa di risonanza. In assenza di informazioni verificabili, i complottisti hanno riempito i vuoti con domande insinuanti e ipotesi prive di fondamento, diffondendo su varie piattaforme social disinformazione su Erika. Queste sono arrivate fino in Italia.

L’accusa di essere parte del Mossad

La teoria più popolare sostiene che Erika sia stata “reclutata e indottrinata” dal Mossad e “piantata” nel posto giusto al momento giusto per sposare Charlie Kirk. I complottisti puntano il dito sui legami familiari: il padre, Kent Randall Frantzve, ha lavorato per Raytheon, azienda che collabora con Israele sul sistema Iron Dome; la madre, Lori, per una compagnia che si occupa di tecnologia e cybersicurezza con contratti con il Dipartimento della Difesa e Us Air Force. Si tratta però di carriere comuni nel settore difesa, prive di legami diretti con i servizi israeliani.

Un altro elemento è il primo incontro tra Erika e Charlie. Erika e Charlie avevano raccontato di essersi visti per la prima volta in Israele, paese centrale per entrambi come cristiani praticanti. L’incontro fu casuale, e solo più tardi, a seguito di un colloquio di lavoro nacque la loro relazione. Eppure, agli occhi dei complottisti, quel contesto religioso diventa la “copertura” di un’operazione di intelligence.

Infine, durante il memoriale del marito, Erika ha fatto un gesto con la mano che alcuni hanno interpretato come “corna sataniche” che alcuni credono significare appartenenza a società segrete. In realtà il segno, con pollice, indice e mignolo alzati, corrisponde al “Ti amo” in lingua dei segni americana. In nessuno di questi casi emergono elementi che possano collegare concretamente Erika Kirk al Mossad.

Il presunto traffico di minori in Romania

La seconda teoria riguarda “Romanian Angels”, progetto lanciato nel 2006 all’interno della sua no-profit “Everyday Heroes Like You”. L’iniziativa prevedeva il sostegno a bambini in orfanotrofi rumeni attraverso donazioni e lettere, spesso veicolate da militari americani di stanza nel Paese, in collaborazione con la ONG locale United Hands Romania.

Secondo i complottisti, l’organizzazione sarebbe stata espulsa dalla Romania per traffico di minori. Una ricerca accurata mostra però che i registri giudiziari rumeni non riportano alcuna indagine né divieto nei confronti di Erika o della sua fondazione. Le prove citate online sono articoli della BBC e di Haaretz che documentano casi reali di traffico nel Paese, ma nessuno menziona la Kirk o la sua charity. In più l’articolo di Haaretz risale al 2001, molto prima della fondazione della charity. A confermare la falsità di queste affermazioni è stata anche una giornalista di Bbc Verify, il team di fact-checking della testata britannica, secondo cui non esistono evidenze di alcun coinvolgimento di Erika Kirk o delle sue attività in episodi di traffico di minori in Romania.

L’equivoco nasce probabilmente dal linguaggio dei materiali promozionali, in cui si invitava ad “adottare un orfano”, espressione metaforica, riferita al sostegno tramite regali natalizi. Come confermato da Oana Prisecariu, vicepresidente di United Hands Romania, il programma era limitato a iniziative di beneficenza supervisionate dalle autorità locali.

I falsi legami con Epstein e l’omicidio di Charlie Kirk

La teoria più estrema sostiene che Erika fosse coinvolta nella rete di Jeffrey Epstein e che abbia fatto uccidere il marito per impedirgli di rivelare informazioni compromettenti. L’unico “aggancio” utilizzato dai complottisti è la partecipazione di Erika a Miss Arizona USA nel 2012 e poi a Miss USA, concorso all’epoca di proprietà di Donald Trump, in passato amico di Epstein.

La ricostruzione non regge. I reati di Epstein si concentrano tra il 2002 e il 2005, quando Erika era ancora una liceale in Arizona. La sua partecipazione a Miss Usa è avvenuta anni dopo, nel 2012, quando i legami fra Trump ed Epstein si erano già interrotti. Non esistono documenti, testimonianze o indagini che colleghino Erika a Epstein. E l’idea che avrebbe commissionato l’omicidio del marito resta un’accusa priva di qualunque fondamento fattuale.

Conclusioni

Le accuse contro Erika Kirk si reggono su interpretazioni distorte, anacronismi e connessioni arbitrarie. Non esistono prove credibili di legami con il Mossad, di traffico di minori in Romania o di rapporti con Jeffrey Epstein.

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