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Sulla nuova Flotilla arrestata anche l’eurodeputata Melissa Camara, fermati 10 italiani: «A bordo medici e infermieri». Attesi nuovi cortei in Italia

08 Ottobre 2025 - 12:30 Alessandro D’Amato
Nuova Flotilla, Melissa Camara
Nuova Flotilla, Melissa Camara
Convocate le manifestazioni in solidarietà alla nuova Flotilla Roma, Milano, Bologna e altre città. Sono 145 i membri degli equipaggi fermati dalle forze israeliane e portati al porto di Ashdod

C’è anche un eurodeputata dei Verdi, Melissa Camara, tra i fermati della Freedom Flotilla, abbordata questa notte dalle forze israeliane. L’eurodeputata francese si trova ad Ashdod. «Arrestandoci, Israele ha violato ancora una volta il diritto internazionale – ha fatto sapere attraverso il suo staff – Quello che è successo è, di fatto, un atto di rapimento, che ha preso di mira persone il cui unico obiettivo era contribuire a porre fine al blocco illegale di Gaza, mentre navigavano in acque internazionali che chiaramente non sono sotto la giurisdizione israeliana».

https://twitter.com/CAMARAMlissa2/status/1975845181091131733

La Freedom Flotilla è stata abbordata all’alba da Israele a circa 120 miglia nautiche da Gaza. «Attualmente almeno due imbarcazioni sono state abbordate e la maggior parte delle dirette streaming sono state interrotte», si legge sui canali social della nuova Flotilla. «L’esercito sta cercando di deviare la nostra rotta». I media di Israele avevano fatto sapere che le Forze di difesa israeliane (Idf) si stavano preparando a intervenire contro la spedizione.

«L’Ambasciata ed il Consolato d’Italia a Tel Aviv stanno seguendo fin dall’alba il blocco della nuova Flotilla da parte della marina israeliana. Sono una decina gli italiani fermati. A loro verrà prestata tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo israeliano di garantire il rispetto dei diritti individuali fino al momento dell’espulsione. Al lavoro anche l’Unità di crisi della Farnesina», scrive sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Israele e la nuova Freedom Flotilla

«Ci sono almeno otto imbarcazioni militari che circondano la nostra flottiglia», afferma ancora la nuova spedizione. Che poi pubblica le immagini di una telecamera di una barca in cui si vedono dei soldati armati a bordo. Sono almeno tre le barche intercettate. In un filmato si vede una delle imbarcazioni con i soldati a bordo e si sente una sirena di segnalazione. Ffc scrive che «l’esercito israeliano non ha giurisdizione legale sulle acque internazionali. La nostra flottiglia non rappresenta alcun pericolo. Trasportiamo aiuti vitali per un valore di oltre 110.000 dollari in medicinali, dispositivi respiratori e forniture alimentari, destinati agli ospedali di Gaza», si legge sul canale Instagram della spedizione. Il ministero degli Esteri fa sapere che sono tutti al sicuro e che presto verranno espulsi dal paese.

Chi sono quelli della nuova flottiglia

Le navi fanno parte di un collettivo composto da due realtà: Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza. A bordo ci sono circa 150 persone provenienti da 30 paesi diversi. «La nostra flottiglia si trova ora a 150 miglia nautiche dalla costa di Gaza, avvicinandosi alla zona in cui le precedenti missioni della Freedom Flotilla Coalition e della Global Sumud Flotilla hanno subito attacchi da parte di Israele», avevano fatto sapere gli attivisti sul loro canale Telegram. Antonio La Piccirella, che si trovava sulla Gsf ed è appena rientrato in Italia, aveva detto: «Tra due giorni le persone di Gaza Freedom Flotilla e Thousand Madleens to Gaza sfideranno di nuovo il blocco navale israeliano. Fate rumore e poi riorganizziamoci per la prossima irresponsabile provocazione globale».

«A bordo medici e giornalisti»

In un video girato prima dell’abbordaggio, un attivista di Ultima Generazione, Francesco, ha spiegato che l’equipaggio della Flotilla è composto «esclusivamente di personale sanitario e giornalisti, partiti in solidarietà a Gaza e per portare aiuti concreti alla popolazione palestinese, potremmo essere attaccati a breve». Nel video, l’attivista lancia l’appello perché «tutta la popolazione italiana, a tutte le persone che si sono mobilitate fino a ora e anche alle persone che non si sono mobilitate di scendere in piazza, di scioperare l’8 ottobre, visto che sarà la data di probabile attacco. È fondamentale continuare la pressione sul governo Meloni per ottenere risultati concreti di embargo su Israele».

8 ottobre: tutti in piazza

Già ieri era partita la mobilitazione. «L’8 ottobre tutti in piazza» è l’appello rilanciato sui canali social di Freedom Flotilla Coalition, Giovani Palestinesi Italia, Movimento Studenti Palestinesi in Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese. Nel post gli attivisti sottolineavano che «nelle ‘prossime ore la seconda spedizione entrerà nelle acque internazionali vicino a Gaza, dove esiste il concreto rischio che venga intercettata e sequestrata dalle forze israeliane come accaduto in passato», facendo riferimento all’intercettazione della Sumud di mercoledì scorso.

I presidi e le manifestazioni per la Flotilla

In tutta Italia sono in programma presidi e manifestazioni di solidarietà verso la Freedom Flotilla e la popolazione di Gaza. A Roma è previsto un corteo da Colosseo a Piramide, preavvisato alla questura, che attraverserà via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena, viale Aventino, piazza Albania, viale della Piramide Cestia, piazza di Porta San Paolo e piazzale Ostiense. Sono attese circa tremila persone. A Napoli il presidio si terrà in piazza Municipio dalle 18.00, mentre a Bergamo, alla stessa ora, la manifestazione sarà a Porta Nuova. I manifestanti a Ferrara si incontreranno alle 15.30 nei giardini Cavour; a Taranto, invece, il presidio di solidarietà è previsto alle 17.30 in piazza della Vittoria.

A Salerno l’appuntamento è alle 18.30 in piazza Vittorio Veneto, nei pressi della stazione centrale; stesso orario anche a Varese, dove si terrà un presidio in piazza Montegrappa, e a Reggio Emilia, dove gli ”equipaggi di terra” si incontreranno in piazza Prampolini. Invece a Modena il ritrovo sarà alle 18.00 in piazza Matteotti, mentre a Parma la manifestazione è fissata alle 16.00 in piazza Garibaldi. A Bologna l’appuntamento è alle 18.00 in piazza Maggiore, e a Gorizia è previsto un presidio alle 16.30 in via d’Alviano.

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