Alessandra Amoroso contro le fake news sulla figlia: «Sono tutte bugie, la gente in rete dà il peggio». Cosa è successo


A poco più di un mese dalla nascita della figlia Penelope, Alessandra Amoroso ha già dovuto fare i conti con le fake news. Con un post sui social la cantante salentina ha messo fine alle speculazioni sulla piccola neonata, create ad arte e poi rilanciate da una serie di profili Facebook che pubblicano continuamente notizie false sulle celebrità. «Nel caso servisse specificarlo (mi auguro di no!), sono tutte bugie!», ha scritto Amoroso. Oggetto degli articoli falsi è una visita da un osteopata neonatale, che risale allo scorso 1 ottobre: «Ha detto che la piccola potrebbe non potersi sviluppare. La situazione è grave», si legge nei post. Nulla di tutto questo, come dimostra un post su Instagram dello stesso professionista.
La cantante contro le fake news: «La gente dà il suo peggio in rete»
Solo una frase, prima della smentita: «Guardo la gente dare il suo peggio in rete e non mi sembra nemmeno che apparteniamo alla stessa specie». La denuncia della cantante è affidata a un breve post su Facebook accompagnato dagli screenshot delle notizie false. A pubblicarle sono state una serie di pagine che sembrano coordinate tra loro, con le stesse tre emoticon finali ma foto e descrizioni leggermente diverse. Nei commenti un’ondata di solidarietà e anche qualche invito a denunciare.
La foto dall’osteopata
Un’immagine usata maliziosamente a supporto delle fake news, ma in realtà si è trattato di un normalissimo appuntamento: «La bellezza della voce di Alessandra Amoroso la conosciamo tutti ormai da anni. Ma da una ventina di giorni, la conosce anche la nuova arrivata Penelope con la differenza che Penelope, per 9 mesi, é l’unica persona al mondo ad aver sentito il suono della voce della sua mamma dall’interno. Ben arrivata piccola e auguri ad una nuova famiglia!». È quello che si legge nel post di Davide Minchienzi, un osteopata con studio a Roma a cui la cantante si è rivolta per la figlia lo scorso 1 ottobre.