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Il business della diffamazione online: «Mi hai dato del cretino, paga 2500 euro»

14 Ottobre 2025 - 06:36 Alessandro D’Amato
diffamazione online richieste risarcimento daniele capezzone simone pillon morgan
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Politici come Ceccardi, Pillon, Ronzulli e Capezzone, ma anche Morgan e Alessandro Basciano. Chiedono agli hater un risarcimento per gli insulti ricevuti sui social network. E qualcuno paga

Ci sono Susanna Ceccardi, Simone Pillon, Licia Ronzulli e Daniele Capezzone. Ma anche l’ex deputato leghista Guglielmo Golinelli, David Parenzo, Morgan e Alessandro Basciano. Italo Bocchino invece ha smesso, anche se l’impegno gli pare meritorio. Sono i vip o politici che hanno cominciato a chiedere ai propri hater un risarcimento per gli insulti ricevuti sui social network. Lo fanno attraverso diverse società o studi legali che hanno questo nuovo core business. Ne parla oggi Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano.

Gli studi legali e le richieste di risarcimento

Tra questi c’è lo studio legale Virgili di Modena. Che manda lettere a chi si è rivolto in modo a loro parere irrispettoso con Ceccardi, Pillon, Ronzulli e Golinelli. Capezzone e Parenzo si affidano invece alla Talento Company di Roma. Morgan utilizza l’avvocato Edno Gargano. Le sue lettere quantificano già la cifra con cui, chi la riceve, può evitare di essere denunciato. Fino a poco tempo fa con lui c’era anche Bocchino. Il quale nel frattempo ha fatto sapere che il 30 settembre ha disdetto il contratto con Anti hater. «Il metodo non mi convinceva, ma resto dell’idea che sia un diritto difendersi dagli hater nei modi previsti dalla legge», dice.

La quantificazione del danno

La quantificazione del danno è curiosa. Nel caso di Bocchino, se gli scrivi “Sei veramente un coglione” chiedono 3 mila euro. Mentre “Che schifo di uomo” fa salire la richiesta a 4 mila. “Fai schifo” però, unitamente a “Cretino” e “Fai pena” fanno scendere la richiesta a 2.500 euro. Simone Pillon ha fatto contattare una persona che gli aveva scritto: «Sei ossessionato dalla comunità LGBT, secondo me ci fai repressamente parte». Parenzo propone una conciliazione bonaria a chi lo ha offeso scrivendogli “Leccaculo dei potenti”. Il leghista Golinelli ha invitato a una negoziazione uno che gli aveva scritto “vai a cagare”.

Il business della diffamazione online

Le lettere sarebbero migliaia. E fanno parte del business della diffamazione online. Che forse poco reggerebbe di fronte a un giudice. Ma di certo mette paura a chi non ha gli strumenti per capire e magari arriva a pagare. Capezzone ha fatto scrivere una lettera per un commento sotto a un post di Radio Radio in cui un signore gli scrive “Difendi l’indifendibile cretino!”.

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