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Insultata e presa per il collo da Luca Vildoza, il racconto dell’operatrice della Croce Rossa: «Dopo di lui è scesa dall’auto anche la donna, ecco cosa mi ha fatto»

17 Ottobre 2025 - 18:15 Ugo Milano
L'ambulanza ferma in strada, il litigio e l'aggressione. Ora il cestista della Virtus Bologna è accusato insieme alla moglie per lesioni a personale sanitario

Marito e moglie finiti in manette, poi rilasciati e accusati di lesioni a personale sanitario. Ora arriva anche la denuncia della parte offesa. Luca Vildoza e Milica Tasic, rispettivamente cestista della Virtus Bologna e pallavolista di Belgrado, sono accusati di aver insultato e aggredito una volontaria del 118 a bordo di un’ambulanza ferma sulla circonvallazione di Bologna. La vicenda risale alla notte tra il 15 e il 16 ottobre, dopo la vittoria della Virtus contro il Monaco. L’operatrice aggredita, 55enne in servizio alla Croce Rossa, ha presentato denuncia alle forze dell’ordine. «Ancora non riesco bene a capire che cosa e perché è successo tutto questo», ha detto la donna, «posso solo dire di stare male, credo nel mio lavoro ed è la prima volta che mi succede una cosa simile».

Il racconto della volontaria aggredita

L’operatrice della Croce Rossa ha raccontato l’aggressione subita, poco dopo aver sporto denuncia: «Stavamo rientrando dopo un intervento in centro, quando ci hanno battuto un servizio sul terminale di bordo e quindi abbiamo accostato mettendo le luci di crociera», racconta la volontaria. «Abbiamo sentito un clacson e poi abbiamo visto una macchina nera di grande cilindrata con la persona alla guida che ci stava facendo un gestaccio. Poi siamo partiti in sirena, in direzione di una donna con un trauma cranico: abbiamo incontrato di nuovo la macchina davanti a noi, che ha iniziato a fare zigzag, facendo delle brusche frenate: l’autista si è fermato, non eravamo in sicurezza, e si è fermata anche la macchina. Ho deciso di scendere verso lo sportello dell’autista per capire cosa stavano cercando di fare: hanno iniziato a parlare in spagnolo e in inglese, io non capivo, poi lui ha aperto la porta e mi ha afferrata al collo, poco dopo è scesa anche la donna, che mi ha preso per i capelli tirandomi».

La difesa: «Aggressioni reciproche»

Secondo alcune immagini recuperate dal difensore di Vildoza, Mattia Grassani, l’ambulanza era parcheggiata di traverso nella strada ostruendo effettivamente il passaggio della macchina del cestista, di rientro la sera dopo aver preso del cibo d’asporto con la moglie incinta. Secondo la difesa, a quel punto sarebbe scoppiato un parapiglia con aggressioni reciproche durante cui Luca Vildoza e la moglie avrebbero afferrato per il collo e per i capelli l’operatrice.

L’arresto e il rilascio senza direttissima

Come riporta il Corriere della Sera nella sua edizione bolognese, i coniugi erano stati arrestati dalla polizia e portati in questura in attesa del giudizio per direttissima. Si tratta di una procedura accelerata prevista per i reati contestati in flagranza, come in questo caso. Il Pm però non ha ritenuto di procedere e ha firmato un provvedimento che rimette in libertà la coppia senza condizioni.

Il club: «Fiducia nelle indagini, Vildoza in partenza per Eurolega»

«Il giocatore e la consorte, lungo il tragitto in auto per rientrare alla propria abitazione dopo la gara casalinga disputata al PalaDozza, ritenendosi vittime di altrui comportamenti illegittimi, hanno avuto un confronto con un operatore sanitario presente su un mezzo della Croce Rossa Italiana che ha richiesto l’intervento di una volante della Polizia, cui è seguita l’identificazione e l’applicazione delle misure di legge nei confronti dell’atleta e della consorte». Questa la ricostruzione del club bolognese, che assicura: «Il giocatore è in procinto di partire regolarmente con il resto della prima squadra per la trasferta di Eurolega a Lione». «Virtus Pallacanestro Bologna S.p.a., assistita dall’Avv. Mattia Grassani, esprime estrema fiducia circa l’esito delle indagini difensive in corso di svolgimento che saranno, al più presto, poste al vaglio degli organi competenti», conclude la società.

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