Educazione sessuale vietata alle medie? L’Ordine degli Psicologi scrive al governo: «Pericoloso, così i giovani si formano su materiali diseducativi»


Dopo l’approvazione dell’emendamento della Lega al Ddl Valditara che vieta l’educazione sessuale alle scuole medie, la presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Maria Antonietta Gulino, ha scritto una lettera al governo. «Vietare, seppure idealmente a tutela dei minori, l’educazione sessuale, affettiva o etica nelle scuole può costituire un pericoloso ostacolo allo sviluppo sessuale, affettivo e relazionale di bambine, bambini e adolescenti», si legge nella missiva rivolta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, alla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, e ai componenti della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. «L’adolescenza è una fase cruciale nello sviluppo dell’identità personale e relazionale. Percorsi educativi adeguati all’età, condotti da professionisti con competenza e responsabilità etica e deontologica, rappresentano una tutela fondamentale della salute psicologica dei giovani e un investimento per la prevenzione della violenza in tutte le sue forme», scrive la presidente.
«Così i ragazzi si formano su fonti diseducative»
Nei giorni scorsi, la Commissione Cultura della Camera ha approvato un emendamento al Ddl valditara sul consenso informato, a prima firma della deputata leghista Giorgia Latini, che estende il divieto di affrontare tematiche sessuali anche alle scuole medie. In precedenza, il testo limitava il divieto alla scuola dell’infanzia e alla primaria. Per gli studenti delle superiori, invece, l’insegnamento di questi argomenti sarà possibile solo previo consenso informato delle famiglie, che dovranno conoscere i temi, il materiale didattico e le competenze dei relatori. Non solo l’opposizione politica e personalità come Gino Cecchettin hanno protestato: ora anche l’Ordine degli psicologi si schiera contro la decisione. «In assenza di spazi educativi qualificati, le ragazze e i ragazzi rischiano di formarsi su fonti non attendibili o su materiali diseducativi facilmente reperibili online, interiorizzando modelli relazionali distorti e stereotipi dannosi», spiega la presidente Gulino nella sua lettera alle istituzioni.
«Rischio violenza, bullismo, cyberbullismo o revenge porn»
«In questo modo si espongono i giovani, e indirettamente le loro famiglie, a dinamiche disfunzionali di violenza, bullismo, cyberbullismo o revenge porn. L’educazione sessuo-affettiva deve essere parte integrante del Patto di corresponsabilità tra scuola, famiglie e studenti, come base per un’alleanza educativa capace di promuovere autonomia, rispetto e consapevolezza», prosegue. «Un’educazione affettiva e sessuale fondata su basi scientifiche, rispettosa dei valori familiari e condivisi, aiuta a sviluppare empatia, responsabilità e capacità di riconoscere e gestire le emozioni. È un presidio di salute psicologica e sociale, non una minaccia. Confidiamo che il Legislatore valuti con attenzione ogni iniziativa in materia, affinché la scuola resti luogo di conoscenza, dialogo e crescita emotiva, nel rispetto della dignità di ogni persona», conclude la lettera.