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Enteromix: il vaccino contro il cancro della Russia si sperimenta in Europa

22 Ottobre 2025 - 06:33 Alessandro D’Amato
enteromix vaccino cancro russia sperimentazione serbia
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Viene provato sulle metastasi da melanoma o da cancro al colon. Dove? In Serbia. Le dosi «destinate anche a malati provenienti dal resto d’Europa»

Si chiama Enteromix ed è il vaccino russo contro i tumori. È facile da produrre: bastano 7 giorni di laboratorio. Viene provato sulle metastasi da melanoma o da cancro al colon. Dove? In Serbia. Grazia a un accordo tra Vladimir Putin e Aleksandar Vucic. Un gruppo di lavoro distribuirà le prime dosi già nel 2026. Saranno preparate all’ospedale Torlak di Belgrado. E saranno «destinate anche a malati provenienti dal resto d’Europa».

La diplomazia dei vaccini

Putin e Vucic si erano già accordati ai tempi del Covid sullo Sputnik. Quando ancora non era partita l’onda No Vax, non esistevano altri rimedi. E pure dall’Italia andavano a centinaia nei Balcani a inocularsi il «rivoluzionario antidoto russo». Il Cremlino individuò una stabilimento per produrlo in Europa. Ma poi Belgrado lo rivendette solo ai paesi africane. Enteromix finora non ha registrato entusiasmo da parte della comunità scientifica. In primo luogo perché a dispetto degli annunci non è propriamente un vaccino che previene il cancro. Ma semmai un trattamento attraverso l’inoculazione di quattro virus innocui e «capaci di distruggere al 60-80% la massa tumorale».

I primi test clinici su Enteromix

I test clinici su 48 volontari fra i 18 e i 75 anni sono cominciati a giugno. I risultati preliminari russi sono stati illustrati al Forum economico di San Pietroburgo, al riparo dalle domande della comunità scientifica mondiale. Per questo gli oncologi avvertono che al momento la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia rimangono trattamenti irrinunciabili. L’Operazione Vaccino Russo è stata varata dalla neurologa ed ex ministra della Salute Veronika Skvortsova. Lo zar ha agganciato la Serbia. Vucic nei confronti della Russia subisce sudditanza energetica. La compagnia petrolifera serba Nis, è finita sotto sanzioni Usa perché di proprietà russa. Belgrado dipende totalmente dal gas di Mosca. E la decisione Ue di porre fine alle forniture sta creando una «situazione quasi disperata», dice la ministra serba dell’Energia, Dubravka Djedovic-Handanovic.

Il gasdotto Balkan Stream

Dal primo gennaio 2026 il gas russo non potrà più transitare nel territorio europeo. Quello serbo arriva dal gasdotto Balkan Stream, che attraversa anche Bulgaria e Ungheria. Per prevenire questa «catastrofe» Vucic ha prima provato a offrire a Putin un corridoio sicuro per arrivare a Budapest per l’incontro con Donald Trump, nel frattempo saltato. Ora prova con i vaccini. Riuscirà?

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