Dublino, l’assedio ai migranti dell’hotel Citywest per il presunto stupro di una bambina di 10 anni


Centinaia di manifestanti si sono radunati nella zona ovest di Dublino, davanti all’hotel Citywest, struttura che ospita richiedenti asilo. La protesta, iniziata dopo la notizia di una presunta aggressione sessuale ai danni di una bambina di dieci anni, è rapidamente degenerata in scontri con la polizia. Bottiglie, pietre e fuochi d’artificio sono stati lanciati contro gli agenti, che hanno risposto con una massiccia operazione di contenimento. Ventitré persone sono state arrestate. Due membri della polizia, l’An Garda Síochána, sono rimasti feriti e trasportati in ospedale. Il sospettato, un uomo di 26 anni, è già comparso in tribunale con l’accusa di violenza sessuale. Secondo i media locali sarebbe un richiedente asilo, ma le autorità non hanno confermato la sua identità né la sua nazionalità. La vittima, al momento dei fatti, era sotto tutela dello Stato.
October 21, 2025
Le proteste all’hotel Citywest di Dublino
L’hotel Citywest, nella periferia sud-ovest di Dublino, è da tempo una delle principali strutture utilizzate dal governo per ospitare rifugiati e richiedenti asilo. Dopo la diffusione della notizia della presunta aggressione, la zona è diventata teatro di scontri e simbolo delle tensioni legate all’immigrazione. Martedì 21 ottobre sera un primo gruppo di manifestanti aveva già incendiato un furgone della polizia. Le autorità avevano promesso una «risposta decisa» a nuovi episodi di violenza, e così è stato. Decine di agenti si sono mobilitati per disperdere la folla e ristabilire l’ordine. Secondo la polizia, i disordini sono stati alimentati da gruppi organizzati che, sui social network, incitavano all’odio e alla violenza. «I responsabili sono per lo più giovani uomini e adolescenti», ha spiegato un portavoce ripreso dall’Agi. Il ministro della Giustizia e dell’Immigrazione, Jim O’Callaghan, ha definito «inaccettabile» la brutalità delle proteste, avvertendo che «altre arresti seguiranno».
October 21, 2025
Le accuse di presunta violenza sessuale
Il primo ministro Micheál Martin ha parlato di «un fatto estremamente grave e molto serio». Davanti al Parlamento ha riconosciuto la «rabbia e la preoccupazione» diffuse nel Paese, ma ha anche ricordato che «lo Stato ha il dovere di proteggere la bambina e allo stesso tempo di impedire che l’odio prenda il sopravvento». Le sue parole riflettono il difficile equilibrio che l’Irlanda sta cercando di mantenere tra la gestione dei flussi migratori e la tutela della sicurezza pubblica. Negli ultimi anni episodi simili hanno scosso anche il Regno Unito e l’Irlanda del Nord, dove le proteste anti-migranti hanno preso di mira hotel per richiedenti asilo. L’episodio di Dublino conferma una tensione crescente, alimentata da paure, fake news e sentimenti di sfiducia verso le istituzioni. Il rischio, secondo molti osservatori, è che un caso giudiziario tragico si trasformi nell’ennesimo pretesto per dividere un Paese che fatica a trovare una risposta comune a un problema complesso.
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