La sferzata di Papa Leone ai sovranisti: «Migranti trattati come spazzatura, ora basta». E qualcuno gli regala una kefiah


«Quando si formano cooperative e gruppi di lavoro per sfamare gli affamati, dare riparo ai senzatetto, soccorrere i naufraghi, prendersi cura dei bambini, creare posti di lavoro, accedere alla terra e costruire case, dobbiamo ricordarci che non si sta facendo ideologia, ma stiamo davvero vivendo il Vangelo». Lo ha detto Papa Leone XIV, parlando all’udienza dei movimenti popolari. Sono delegazioni di tutto il mondo formatesi nel 2014 su impulso di Bergoglio per «creare spazi di fraternità tra organizzazioni e movimenti di tutto il mondo». Impossibile non pensare a un riferimento alle ong che si occupano del soccorso in mare nel Mediterraneo, dopo che un giorno fa si è registrato un nuovo naufragio di persone migranti, al largo della Tunisia, con 40 morti tra cui neonati. «Gli stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i propri confini, ma con l’abuso dei migranti vulnerabili, assistiamo a gravi crimini commessi o tollerati dallo Stato».
Papa Leone: «Misure disumane, migranti trattati come spazzatura»
«Si stanno adottando misure sempre più disumane, persino politicamente celebrate, per trattare questi “indesiderabili” come se fossero spazzatura e non esseri umani». Così il Papa ha continuato il suo discorso parlando delle politiche di immigrazione sempre più crude messe in atto dai governi, con casi eclatanti come i raid della polizia di frontiera Ice negli Stati Uniti di Donald Trump. «Il cristianesimo, invece, si riferisce al Dio amore, che ci rende fratelli tutti e ci chiede di vivere da fratelli e sorelle», ha detto il pontefice. Nell’incontro con i movimenti popolari il Pontefice, si apprende, ha ricevuto molti doni simbolici, tra i quali anche una kefiah palestinese.
«Poveri in fondo alle priorità, ma al centro del Vangelo»
«Dal centro c’è poca consapevolezza dei problemi che colpiscono gli esclusi, e quando se ne parla nelle discussioni politiche ed economiche, si ha l’impressione che si tratti di una questione aggiunta quasi per dovere o in modo tangenziale, se non trattata semplicemente come un danno collaterale». Così Leone si è rivolto alla platea di movimenti popolari da tutto il mondo, rimarcando l’impegno della Chiesa per i poveri: «Spesso rimangono in fondo alla lista delle priorità. Al contrario, i poveri sono al centro del Vangelo». Parole che ripercorrono il pontificato di Francesco, ricordando quella «chiesa povera e per i poveri» teorizzata da Bergoglio agli esordi del mandato, nel 2013, quando scelse Lampedusa come meta del primo viaggio.