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Casa Vianello passa a Pier Silvio Berlusconi: i domestici filippini di Raimondo cedono il super attico da 300 metri quadrati

24 Ottobre 2025 - 09:53 Alba Romano
raimondo vianello sandra mondaini filippini attico venduto
raimondo vianello sandra mondaini filippini attico venduto
L’appartamento su due piani sorge a Milano 2, il quartiere costruito interamente dal Cavaliere. Ier Silvio ha versato 1,45 milioni per assicurarselo. Quali sono le altre proprietà gestite dai coniugi Magsino

Casa Vianello è diventata Casa Berlusconi. Dopo quasi 35 anni è stato venduto il super attico a Milano 2, costruito come tutto il quartiere da Silvio Berlusconi e per decenni reggia in periferia di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Ad acquistare l’immobile di lusso da 300 metri quadri divisi su due piani sarebbe stato Pier Silvio Berlusconi, che ha versato quasi un milione e mezzo di euro nelle casse di Pedro Edgardo Magsino e Rosalie Escarez. Vale a dire i domestici filippini a cui i coniugi Vianello, dopo la loro morte avvenuta nel 2010 a pochi mesi di distanza l’una dall’altro, hanno lasciato l’intera loro eredità milionaria.

L’investimento di Pier Silvio Berlusconi e la foto di papà Silvio

Un acconto da 100mila euro l’anno scorso, poi una serie di assegni circolari che hanno portato la cifra a 1,45 milioni di euro: così Pier Silvio Berlusconi ha arricchito il suo parco immobiliare con un attico deluxe letteralmente confinante con un suo appartamento, già da anni a uso familiare. Il bottino non è indifferente: cinque camere da letto, cinque bagni, soggiorno, sala da pranzo, studio personale, terrazzi con barbecue, balconi per un totale di 285 metri quadrati più 51 del box. Questioni di affari, visto che una casa del genere a 5mila euro al metro quadro è un vero colpaccio. Ma anche questioni di cuore, visto che per anni nel corridoio di Casa Vianello ha campeggiato una foto dei figli dei coniugi Magsino con papà Silvio Berlusconi.

Il legame con i domestici: «Lo chiamavamo zio Raimondo»

L’attico diventò dimora di Raimondo Vianello, per anni punta di diamante della programmazione Mediaset con la sua sitcom Casa Vianello, nel 1991. Poco dopo in quella casa entrarono anche i coniugi Magsino: «Leggemmo le referenze. Sandra chiedeva espressamente una coppia con un figlio piccolo, disposta a vivere qui. John Mark aveva appena sei mesi e siamo stati assieme, e al loro servizio, facendo una vita normalissima per vent’anni». Da domestici, presto i Magsino sono diventati parte integrante della famiglia. Il signor Vianello per i figli della coppia filippina era “zio Raimondo”. E il legame era così forte da spingere i coniugi a chiamare il loro secondo figlio proprio come l’attore: Raimond. 

L’amicizia con Silvio Berlusconi e l’eredità concessa ai domestici

Il legame era altrettanto forte tra Vianello e Berlusconi, che più volte si recò in visita nel super attico. In una di queste occasioni venne scattata la foto con John Mark e Raimond: «Silvio ci teneva schiacciati per abbassarci, credo per risultare più alto», aveva raccontato il più grande dei due figli a Oggi. «Zio con lui scherzava sempre e lo prendeva in giro: “Il Berlusca” gli diceva. Lui era uno che ironizzava sempre… Zio Raimondo prendeva in giro tutti». Nel 2010 quel legame speciale tra domestici e i coniugi Vianello si era trasformato in eredità per decisione di Sandra Mondaini, deceduta pochi mesi dopo il marito: «Nomino miei eredi i signori Pedro Edgardo Magsino e Rosalie Escarez». Affidando a loro un patrimonio multi-milionario e lasciando a bocca asciutta i nipoti di sangue

Cosa fanno ora i Magsino: le proprietà, la onlus e il bowling

Dal 2010 a oggi i coniugi Magsino si sono così occupati della gestione delle proprietà. Venduto lo chalet esclusivo a Crans Montana sulle Alpi Svizzere, e ceduto anche l’attico a Milano 2, gli rimangono da gestire cinque appartamenti a Milano. Intanto, ovviamente, ognuno segue la sua strada. Pero Magsino è giocatore di bowling, la moglie si occupa di una onlus che lavora nelle loro Filippine. I due figli sono divisi tra la gestione i negozi di macrobiotici in provincia di Como, il più grande, e società immobiliari, il più piccolo. Sempre nel ricordo di zio Raimondo. 

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