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Nave da guerra Usa a Trinidad, a un passo dal Venezuela: sempre più alta la tensione con Caracas. Maduro: «Preparano una guerra»

26 Ottobre 2025 - 16:38 Cecilia Dardana
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Washington parla di «esercitazioni congiunte», ma il governo Maduro accusa gli Stati Uniti di preparare un’azione militare. Lula tenta la via della mediazione

Cresce la tensione tra Stati Uniti e Venezuela dopo che una nave da guerra statunitense, la USS Gravely, è attraccata nelle acque di Trinidad e Tobago, arcipelago caraibico che dista appena dieci chilometri dalle coste venezuelane. L’arrivo dell’unità, un cacciatorpediniere lanciamissili, è stato confermato da giornalisti locali che l’hanno avvistata questa mattina al largo di Port of Spain, la capitale. Secondo il comando militare statunitense, la missione rientra in una serie di «esercitazioni congiunte» con le forze armate di Trinidad e Tobago, ma la presenza della nave – accompagnata da un contingente di marines – avviene in un momento di già grande tensione tra Washington e Caracas. Il governo di Nicolás Maduro ha accusato gli Stati Uniti di «preparare una guerra» ai confini del Paese, denunciando l’arrivo dell’unità come un atto di provocazione.

Le missioni della USS Gravely

La USS Gravely non è nuova a operazioni in aree calde del pianeta: nelle scorse settimane ha partecipato alle missioni della marina americana nel Mar Rosso, in risposta agli attacchi degli Houthi contro navi commerciali. L’approdo nei Caraibi avviene a pochi giorni di distanza dalla partenza della portaerei Gerald Ford verso le acque dell’America Latina, un movimento navale che molti analisti leggono come un messaggio politico più che militare.

I rapporti tra Usa e Venezuela

I rapporti tra Stati Uniti e Venezuela si sono ulteriormente deteriorati negli ultimi mesi. Donald Trump ha più volte rivendicato operazioni contro imbarcazioni partite dal Venezuela e sospettate di trasportare droga, definendo i cartelli «organizzazioni terroristiche». Caracas ha reagito accusando Washington di agire in violazione del diritto internazionale, sostenendo che non esistono prove concrete delle accuse di narcotraffico. Non solo. Secondo il New York Times – e come poi ha confermato il presidente Usa stesso -, l’amministrazione Trump ha segretamente autorizzato la CIA a condurre azioni segrete in Venezuela, intensificando la campagna contro Maduro. Secondo il quotidiano, l’autorizzazione è l’ultimo passo di una campagna di pressione condotta dal numero uno della Casa Bianca. 

L’intervento di Lula

Nel tentativo di evitare un’escalation nella regione, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha offerto la mediazione del suo governo. Durante un vertice in Malesia, il ministro degli Esteri Mauro Vieira ha dichiarato che il Brasile «è pronto a facilitare un dialogo» tra i due Paesi, consapevole del rischio che la crisi possa destabilizzare l’intera area caraibica. Per ora, Washington mantiene la linea ufficiale delle «operazioni di addestramento», ma la scelta di schierare un cacciatorpediniere a poche miglia dal Venezuela rischia di aprire una crisi tra i due Paesi.

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