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Schlein e il nervosismo della sua maggioranza, le lamentele (off the record) del correntone che si vedrà a Montepulciano

27 Ottobre 2025 - 17:59 Sofia Spagnoli
elly schlein intervista regionali ucraina gaza
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Parla un deputato: «Questa idea nasce anche da tante esperienze che in questi anni si sono sentite un po’ abbandonate rispetto al percorso che andava fatto nel partito». L’obiettivo «è creare un luogo in cui sentirsi rappresentati, dove discutere»

Non vogliono essere chiamati “area”, né tanto meno “corrente”. «Siamo una “cosa” creata per mettere insieme la maggioranza di Elly Schlein. Quindi nessun nuovo simbolo, nessun nuovo nome. Nulla da temere per la segretaria: lo abbiamo fatto per sostenerla», spiegano alcuni parlamentari del Partito democratico appartenenti alle tre aree che hanno sostenuto la segretaria al congresso, ovvero “AreaDem” di Dario Franceschini, “Demos” di Andrea Orlando e “Compagno è il mondo” di Roberto Speranza. Tre aree che ora, come anticipato dal Corriere della Sera, confluiranno in un unico amalgama, la cui creazione verrà ufficialmente sancita il 28 novembre a Montepulciano, alla chiusura delle urne delle elezioni regionali in Veneto, Puglia e Campania. Ma dietro questa mossa si cela anche il malcontento di alcuni democratici di queste tre correnti, che preferiscono però l’anonimato «considerando la delicatezza del momento». «Questa idea nasce anche da tante esperienze che in questi anni si sono sentite un po’ abbandonate rispetto al percorso che andava fatto nel partito». L’obiettivo «è creare un luogo in cui sentirsi rappresentati, dove discutere», è ciò che lamentano.

Che cos’è questa area?

Come si diceva, nasce dall’unione di tre aree che fanno parte della maggioranza del Partito democratico. Dietro l’iniziativa ci sarebbe Dario Franceschini, anche se lui non vuole essere riconosciuto come l’ideatore del movimento. Nei prossimi mesi si vedrà se questa nuova area riuscirà a cooptare anche le parti della maggioranza dem rimaste fuori, come i giovani turchi di Orfini o i neo-ulivisti, tra cui Anna Ascani, vicepresidente della Camera, e Gianni Cuperlo. Il convegno di Montepulciano, che durerà tre giorni, sarà comunque aperto a tutti. Tra i “rimasti fuori”, per ora, l’unico ad aver confermato la sua presenza è Cuperlo.

Alla base della creazione di questa area ci sarebbe una mancanza di dialogo nel partito. Sembra essere questa la tesi condivisa un po’ da tutti i democratici, dalla minoranza alla maggioranza: la segretaria «si è circondata di un gruppo molto ristretto di fedelissimi, senza mai cercare un dialogo ampio con il resto del partito», spiegano. E ora sembra che i dem non abbiano più voglia di restare in disparte, anche coloro che si trovano nella maggioranza.

«Il partito vuole tornare protagonista»

L’obiettivo dietro questa nuova coalizione – è l’interpretazione, certamente non benevola, della minoranza che si è riunita a Milano sabato scorso, 24 ottobre – è condizionare la segretaria: «Un po’ come se volessero dire: se noi facciamo il correntone, tu ci devi ascoltare. Il partito vuole tornare protagonista, rispetto al movimentismo della segretaria».

La preoccupazione di Elly

Qualche riformista definisce la neo corrente come «qualcosa di non deliberato dalla segretaria. Un po’ come l’abbraccio dei parenti a Natale. Chi te l’ha chiesto, insomma». In effetti, i preparativi erano in corso da mesi. C’è chi sostiene addirittura da un anno e mezzo, perché tra chi è entrato nel correntone ci sono figure molto vicine alla segretaria, come Chiara Braga, capogruppo alla Camera dei deputati, e Beppe Provenzano. «La notizia non le è arrivata dalla stampa – spiegano dal Pd – gliene abbiamo parlato a lungo. Inizialmente era preoccupata per la nascita di questa “area”, ma poi l’abbiamo rassicurata, tanto che ha accettato e alla fine parteciperà anche lei all’evento di Montepulciano».

Le guerre intestine

In questi mesi ci siamo abituati a leggere e osservare i movimenti (guerre intestine?) all’interno del partito guidato da Schlein. In primis, la segretaria ha un bel fardello con cui fare i conti: la minoranza, in particolare, gli ex bonacciniani, che si sono ritrovati a Milano per creare una nuova area chiamata “Crescere”. «Il nostro evento – spiega un riformista – ha fatto capire che non stiamo più in silenzio. Abbiamo alzato la voce». E per la minoranza sarebbe stata proprio quella giornata milanese a fungere da “trigger” per i democratici di maggioranza: «Il sistema Montepulciano non ci sarebbe stato senza il sistema Milano. Hanno capito che abbiamo ritrovato la nostra voce e che quindi era giusto provare a orientare l’azione della segretaria». Insomma, sembra che per la segretaria le sfide crescano: ha molti fronti da tenere sotto controllo, tra minoranza interna, correnti emergenti e l’obiettivo di mantenere coeso il partito.

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