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Elon Musk alza la posta: «Mille miliardi o lascio Tesla»

27 Ottobre 2025 - 23:18 Ugo Milano
musk Tesla
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Il 6 novembre gli azionisti voteranno sul nuovo maxi bonus. La presidente Denholm avverte: «Senza di lui, l’azienda perderebbe la sua visione»

Elon Musk ha messo Tesla con le spalle al muro. Il fondatore del colosso elettrico avrebbe chiesto un pacchetto retributivo da mille miliardi di dollari, minacciando di lasciare l’azienda se la proposta non dovesse essere approvata. A rendere nota la posizione dell’imprenditore è stata la presidente del gruppo, Robyn Denholm, in una lettera inviata agli azionisti in vista dell’assemblea del 6 novembre, quando i soci saranno chiamati a votare. La manager australiana ha lanciato un appello diretto: «Se non riusciamo a motivare Elon con un pacchetto retributivo equo, rischiamo che lasci la guida di Tesla e perderemmo il suo tempo, il suo talento e la sua visione». Denholm ha spiegato che il consiglio di amministrazione ha valutato lo scenario di un futuro senza Musk, arrivando alla conclusione che Tesla non sarebbe la stessa azienda.

Il nuovo piano di Tesla per soddisfare Musk

Il nuovo piano elaborato dal board punta a soddisfare la richiesta di Musk di aumentare la propria quota nell’azienda, dall’attuale 13% fino al 25%. In cambio, l’imprenditore dovrà restare alla guida di Tesla per almeno sette anni e mezzo e portare la capitalizzazione di mercato dagli attuali 1.400 miliardi fino a 7.500 miliardi di dollari. La proposta, però, non convince tutti. Diversi consulenti degli investitori hanno invitato i soci a bocciare il maxi compenso, definendolo sproporzionato e poco utile a garantire che Musk resti concentrato su Tesla, considerando le sue numerose attività parallele — da SpaceX a X (ex Twitter).

Musk si difende: «Voglio solo proteggere l’azienda»

Musk, dal canto suo, ha difeso la richiesta spiegando di voler rafforzare il controllo sull’“esercito di robot” e sulle tecnologie avanzate che Tesla sta sviluppando, per evitare che «finiscano in mani sbagliate». L’obiettivo, ha chiarito, non è ottenere potere assoluto, ma mantenere un’influenza sufficiente a proteggere la visione dell’azienda, pur restando licenziabile «nel caso andassi fuori di testa».

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