Accerchiano e intimidiscono il maestro elementare: «Hai alzato le mani su un bambino…». Le minacce davanti alla figlia in un video sui social

Ha tutti i contorni di una spedizione punitiva l’agguato di alcuni giorni fa nei confronti di un maestro di una scuola elementare nel quartiere torinese Barriera di Milano. All’uscita dall’istituto di via Vestignè, l’insegnante è stato raggiunto da un gruppo di ragazzi, che l’hanno seguito, circondato e minacciato. Secondo gli autori del gesto, filmato e diffuso sui social, il maestro avrebbe alzato le mani su un bambino, definito «nostro nipote» dai giovani che hanno accerchiato l’uomo. A capeggiare la spedizione era Don Alì, controverso influencer torinese.
L’agguato all’insegnante
Il video, girato dagli stessi aggressori, mostra la sequenza dell’agguato. I giovani, alcuni dei quali incappucciati, chiamano ad alta voce e poi raggiungono l’insegnante, che sta attraversando la strada tenendo per mano una bimba. «Saremo brevi e concisi», iniziano, «c’è anche una bambina, non è il caso di fare sceneggiate». «Ci è stato riferito che hai alzato le mani a un bambino. A nostro nipote, che frequenta la sua scuola», precisano. L’insegnante è confuso, chiede a chi si riferiscano. Ma i presunti giustizieri tagliano corto. Se succede di nuovo, gli dicono, «sparisci dalla faccia della terra». «Fai attenzione, non stiamo scherzando», ripetono. Poi la minaccia: «Nostro nipote studia qua, se torna a casa ancora una volta con una lacrima non saranno più parole, saranno fatti. Ma fatti quelli veri».
L’influencer Don Alì a capo del gruppo
Sotto al post con il filmato – ora non più disponibile – i numerosi commenti si dividevano tra chi applaudiva l’azione del gruppo e chi denunciava il linciaggio mediatico, difendendo l’insegnante. La scuola ha confermato l’episodio senza aggiungere altro. Quanto al leader del gruppo, Don Alì, si tratta di un personaggio non nuovo a episodi di violenza e minacce. Per questo tipo di condotta, spesso portata avanti tramite i social, il ragazzo era già stato denunciato per istigazione a delinquere.
