Stop alle gite per gli studenti che hanno occupato il liceo Galilei di Pisa. La provocazione degli alunni: «Portateci in viaggio di istruzione a Gaza»

I professori del liceo Galilei di Pisa hanno deciso di sospendere tutte le gite scolastiche previste per quest’anno, una misura che arriva dopo i giorni di tensione seguiti all’occupazione dell’istituto da parte degli studenti. Gli alunni, provocatoriamente, rispondono: «E noi vi proponiamo di portarci in gita a Gaza». L’occupazione, durata diversi giorni, era stata organizzata in solidarietà al popolo palestinese e in coordinamento con altri licei della città, tra cui l’Ulisse Dini, il Buonarroti e il Carducci. Gli studenti hanno spiegato le motivazioni della loro iniziativa da subito: «Due anni di mobilitazioni a favore della Palestina non possono spegnersi così. Il governo italiano deve immediatamente smettere di supportare Israele. L’Italia deve riconoscere la Palestina e la sua autodeterminazione, impossibile alle condizioni proposte da Donald Trump».
I danni all’istituto e la decisione dei prof
Durante l’occupazione, alcuni danni a oggetti, strutture e materiali informatici sono stati segnalati, sebbene la scuola non abbia ancora reso pubblico il valore complessivo certificato. In ogni caso, il dibattito ha diviso insegnanti e studenti. Il collettivo studentesco del liceo Galilei ha diramato un comunicato in cui denuncia la decisione dei docenti di sospendere le gite come una misura punitiva.
«Il collegio dei docenti ha deciso a maggioranza di sospendere le gite per quest’anno, come misura punitiva per l’occupazione. Questo è solo il culmine della campagna di accuse e bugie che va avanti da settimane contro gli studenti e la loro occupazione», si legge nella nota. Gli studenti aggiungono che, nonostante la rilevanza dell’iniziativa, le loro azioni sarebbero state ridotte a episodi di semplice disobbedienza: «Il più grande momento di schieramento mai visto dalla nostra scuola viene presentato come un evento da niente, utile solo a saltare la scuola o a rubare merendine. Viene detto senza prove che sono stati fatti 5mila euro di danni e la minaccia di ripercussioni legali per tutti coloro che hanno partecipato è costante».
«Al collegio docenti diciamo: "Portateci a Gaza"»
Da questo contesto nasce la provocazione finale: «Non c'è da lamentarsi: chi ha partecipato all'occupazione l'ha fatto tenendo bene in mente che a Gaza avvengono crimini indicibili. Allora proponiamo al collegio dei docenti una gita a Gaza, per vedere se vale di più una finestra o la vita di un popolo».
Sul caso intervengono anche i Giovani Democratici di Pisa che esprimono solidarietà agli studenti che non potranno più svolgere viaggi di istruzione. «Una scelta del genere, assunta in risposta alle recenti mobilitazioni studentesche, appare profondamente ingiusta e sproporzionata. È evidente, infatti, la volontà di alcuni di criminalizzare in modo preconcetto le occupazioni, assimilando a episodi isolati di vandalismo ed esterni al movimento esperienze che invece erano state condotte con serietà, responsabilità e maturità politica», scrivono in una nota social. «Per questo stigmatizziamo con forza la decisione del Collegio docenti del Galilei-Pacinotti e chiediamo un passo indietro», concludono.
