L’urlo di Zucchero: esce dalla top ten di incassi la sua società musicale. E nell’ultimo anno bilancio in rosso. Ora prova a rifarsi investendo in derivati

Quando il 30 agosto scorso il fratello Lauro che ne è amministratore, ha fatto vedere a Zucchero i conti della sua società musicale, ad Adelmo Fornaciari (vero nome del cantante) deve essere scappato un «Porca l’oca, c’ho la pelle d’oca», come in una sua canzone del 2001. Perché la Zucchero & Fornaciari music srl nell’ultimo anno ha perso più della metà dei ricavi, scendendo da 10,29 a 4,75 milioni di euro incassati, e ha costretto Zucchero anche a mettere mano al portafoglio, visto che invece dell’utile di 3,93 milioni dell’anno prima la società ha chiuso in perdita di 279.199 euro.
Uscito dalla top ten degli incassi delle società di musicisti e cantanti italiani
La srl musicale, controllata dal cantante (99,5%) e amministrata dal fratello Lucio cui è intestato il restante 0,5% non sono produce e diffonde opere musicali su qualsiasi tipo di supporto, ma fa anche promozione occupandosi della «impostazione ed allestimento di tutti i rapporti attinenti all’uscita e la produzione di dischi, nastri e qualsiasi altro supporto audiovisivo». Ma il 2024 è andato davvero male, facendo precipitare Zucchero in fondo alla classifica delle società musicali dei cantanti grazie al risultato negativo e perdendo parecchi posti (era nella top ten l’anno prima) anche nella classifica degli incassi. Un anno no, che forse sarà riscattato dal bilancio successivo, visto che Zucchero nei mesi scorsi è stato impegnato in nuovo tour fino al compimento del settantesimo compleanno, festeggiato con i musicisti amici sul palco del suol show all’Arena di Verona.

Le incursioni sui mercati finanziari con acquisto di azioni, fondi, e pure di rischiosi derivati
La perdita dell’ultimo anno è stata assorbita dalle riserve in bilancio perché la società è ottimamente patrimonializzata, anche grazie agli investimenti finanziari e azionari dei guadagni degli anni precedenti. Zucchero a suo modo le canta anche in borsa e sui mercati finanziari. Nella sua banca ha depositato a nome della società musicale un pacchetto di titoli di Stato del valore di 205.613 euro, un pacchetto di titoli obbligazionari del valore di 1,05 milioni di euro, e quote di fondi di investimento e azioni per un controvalore di 926.545 euro. A questi si aggiungono strumenti più raffinati e spesso discussi, come i 249.468 euro di derivati. Il cantante ci tiene a fare sapere di averli scelti per sprezzo del pericolo, e non come garanzia per altro e infatti lascia scritto nella nota integrativa della società che questi investimenti «si riferiscono a derivati non di copertura e sono stati acquisiti dalla società a titolo speculativo o per temporanei investimenti di liquidità e sono rappresentati da certificati d’investimento azionario».
I conti tenuti sotto controllo dal fratello Lucio, che viaggia molto per farlo
Quasi tutta la gestione dei diritti musicali è però in mano al fratello Lucio, che con meno clamore e pubblico fa anche lui il musicista. Come amministratore unico è inserito fra i dipendenti della società (ci sono a parte lui due impiegati) ed è remunerato per l’incarico amministrativo 124.430 euro l’anno. Non sembra però che faccia la vita del contabile, tutto casa e ufficio (a meno che non abiti davvero lontanissimo dall’ufficio), perché a lui vengono pagati 16.632 euro in un anno (quindi in media 1.386 euro al mese) a titolo di rimborso chilometrico per i «trasferimenti operati con l’auto personale per lo svolgimento del suo mandato».
