Ultime notizie Donald TrumpJannik SinnerPoliziaUcraina
ATTUALITÀAccoltellamentiBergamoInchiesteLombardiaMilanoSalute mentale

Vincenzo Lanni: chi è l’accoltellatore di piazza Gae Aulenti. Aveva colpito due anziani nel 2015. Allora disse: «Volevo uccidere perché sono un fallito»

03 Novembre 2025 - 21:45 Stefania Carboni
Il precedente con due diverse aggressioni in Val Seriana. Il progetto di uccidere una donna «ma poi è arrivata gente e allora ho rinunciato». Profilo di un uomo che ha colpito ancora, come anni fa, con una borsa verde

L’ha rifatto, un’altra volta. Sempre con un coltello. E anche quella volta colpì alla schiena. Vincenzo Lanni, 59 anni, l’uomo che ha accoltellato Anna Laura Valsecchi in piazza Gae Aulenti, a Milano ha un precedente: due accoltellamenti, ai danni di due anziani, in Val Seriana, il 21 agosto 2015. Se non fosse stato fermato, aveva detto al tempo agli inquirenti, avrebbe ucciso ancora. 

I due anziani accoltellati

Anche nel 2015 i giornali locali parlarono di giallo. Perché per ore non si sapeva chi fosse l’autore del gesto. La prima vittima, un 82enne, fu colpita alle 7 del mattino a Villa di Serio. Era di fronte a un bar dove andava a fare colazione quando Lanni lo ha ferito all’addome e poi è scappato. La seconda vittima, un ottantenne, è stata aggredita nel sottopassaggio del parco Montecchio, ad Alzano Lombardo, con un coltello da cucina nella schiena. I due anziani non morirono ma rimasero feriti in modo grave.

«Volevo uccidere perché sono un fallito»

Quando fu fermato per quei due accoltellamenti Lanni dichiarò di aver colpito perché insoddisfatto della vita. Senza lavoro, senza famiglia, senza prospettive. «Ero insoddisfatto, mi sentivo un fallito. A quel punto mi sono detto: mi ammazzo o ammazzo qualcuno», avrebbe detto agli inquirenti, secondo una ricostruzione, dell’epoca, fatta dal Corriere di Bergamo. Il suicidio no «perché sono un vigliacco». «Uccido una donna o un anziano – aveva dichiarato – perché sono vittime più facili da colpire». E dopo i due pensionati, ha confessato, voleva uccidere una donna. Ai carabinieri disse di essersi spostato a La Rocca di Bergamo, la parte alta della città, proprio per attuare il suo piano. «Avevo visto una donna, ma poi è arrivata gente e allora ho rinunciato».

Chi è Vincenzo Lanni, la passione per gli scacchi, la comunità nel varesotto

Lanni è originario di Bergamo, in cura psichiatrica, nessuna moglie o fidanzata, nessun amico. Ha una sorella gemella, che lo ha riconosciuto, dall’immagine diffusa dai carabinieri. Ed è stata lei a dare un nome alla Procura di Milano. Perché in questa vicenda c’è un’altra analogia. Anche stavolta l’uomo è stato incastrato dalle immagini dei circuiti di video sorveglianza. Anche nel 2015 fu ripreso con una borsa di tela verde, mentre si allontanava dalla sua prima vittima. Verde come la borsa che teneva in mano anche oggi in piazza Gae Aulenti. Appassionato di scacchi, ama i gialli e la criminologia, aveva un lavoro di programmatore informatico alle spalle, perso nel 2012. Lo hanno ritrovato oggi in un albergo di Milano, dove aveva trovato rifugio dopo esser stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto.

Fu condannato per gli accoltellamenti nel 2016, ma ottenne la semi infermità mentale

Per quei due accoltellamenti Lanni fu condannato, ma il giudice gli riconobbe la semi infermità mentale.  Il giudice per l’udienza preliminare Tino Palestra, lo condannò il 19 maggio 2016 a otto anni di carcere più altri tre da scontare in una struttura psichiatrica, riconoscendo l’attenuante. La Procura aveva chiesto un anno in più dietro le sbarre, mentre l’avvocata Cinzia Pezzotta aveva invocato la condanna minima. «Non ero in me», aveva spiegato Lanni nel corso del processo. Affetto da un disturbo schizoide della personalità e una capacità di intendere e di volere «grandemente scemata», ai due anziani colpiti inviò una lettera di scuse. Sul perché sia stato allontanato dalla comunità che lo ospitava in questo ultimo periodo sono in corso degli accertamenti.

leggi anche