L’ira di FdI sui messaggi Meloni-Ghiglia: «Così Report ferisce la democrazia». E il Garante della Privacy replica alle accuse sui compensi

«Fare inchieste giornalistiche sul funzionamento di un’Autorità amministrativa indipendente come il Garante per la protezione dei dati personali rappresenta un elemento centrale nella vita democratica ma è indispensabile che tali inchieste siano svolte senza pregiudizi e con l’obiettività necessaria a garantire all’opinione pubblica un’informazione corretta e attendibile». Risponde così il Garante per la privacy alle ultime rivelazioni di Report sui rapporti tra Fratelli d’Italia e Agostino Ghiglia, membro dello stesso Garante.
Il costo del Garante per la privacy
In una lunga nota pubblicata in giornata, l’ente per la protezione dei dati personali prova a smontare punto per punto i contenuti dell’articolo del Fatto Quotidiano, che anticipa il servizio che andrà in onda nella nuova puntata di Report. Innanzitutto, su quanto costa il Garante alle casse dello Stato. «Indicare e pubblicizzare numeri, cifre e informazioni relativi al costo di funzionamento di una qualsiasi organizzazione senza, contestualmente, proporre una rappresentazione dell’attività svolta da tale organizzazione è […] un esercizio sterile e completamente inutile nella migliore delle ipotesi, pericoloso e fuorviante nella peggiore». Nel 2024, precisa l’Autorità, sono state gestite «oltre centomila tra segnalazioni e reclami per presunte violazioni della privacy in danno di decine di migliaia di persone».
Il compenso dei componenti del Collegio
Un altro terreno di scontro riguarda i compensi dei componenti del Collegio, che – sottolinea il Garante – «sono in linea con la legge e con quelli delle altre principali Autorità indipendenti». E per quanto riguarda i presunti 95 milioni di euro di giacenza di cassa citati da Report, il Garante spiega: «L’importo viene fa probabilmente riferimento – errato – all’ammontare dell’avanzo di amministrazione presunto alla fine del 2024, inserito nel bilancio di previsione 2025».
FdI contro Report sui messaggi Meloni-Ghiglia
Per quanto riguarda la rivelazione più scottante fatta da Report, secondo cui Ghiglia nel 2021 avvisò Giorgia Meloni – allora a capo dell’unico partito di opposizione – in anticipo rispetto allo stop del Garante per la privacy all’utilizzo del green pass da parte del governo Draghi. A rispondere a questo scoop è Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, che non nega la verità di quanto svelato da Report ma il metodo utilizzato dal programma Rai per ottenere la notizia: «Una gravissima ferita alla tenuta democratica delle istituzioni. Non c’è una sola spiegazione consentita dalla legge e dalla Costituzione per cui un giornalista possa essere in possesso e pubblicare le conversazioni private tra un componente di una autorità di garanzia e un parlamentare senza che siano stati loro a consegnarle spontaneamente». Dopodiché, il deputato meloniano passa al contrattacco: «È un serio attacco alla tenuta democratica, non solo perché si parla dell’attuale Presidente del Consiglio, ma perché Giorgia Meloni all’epoca dei fatti era il leader dell’unico partito di opposizione. Ranucci spia da anni i componenti di autorità di garanzia che hanno il compito di controllare il suo operato?», si chiede Donzelli.
Foto copertina: ANSA/Ettore Ferrari/Fabio Frustaci | A sinistra il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci, a destra Agostino Ghiglia, membro del Garante per la Privacy
