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Renato Brunetta si aumenta lo stipendio, poi il dietrofront dopo l’irritazione della premier Meloni: «Voglio evitare strumentalizzazioni»

07 Novembre 2025 - 20:51 Alessandro D’Amato
brunetta-cnel-stipendio
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La decisione aveva provocato critiche da parte delle opposizioni e irritazione da parte della premier Giorgia Meloni

Prima lo stipendio, poi l’aumento, poi la revoca dopo l’irritazione di Palazzo Chigi. Un anno e mezzo fa Renato Brunetta aveva ricevuto il compenso come presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro (Cnel): 250 mila euro. Adesso arriva un aumento di 60 mila euro l’anno, che portano il suo emolumento a 310 mila euro. «Il Cnel ha deliberato un aumento di 1,5 milioni per i vertici e di 200mila euro per lo staff. Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per il poltronificio di Brunetta», attacca Matteo Renzi. Poi Nicola Fratoianni: «Da non credere: Brunetta si è aumentato lo stipendio da 250mila a 310mila euro l’anno. E con lui tutti i suoi dirigenti, facendo raddoppiare la spesa per le retribuzioni del Cnel. Ed è proprio lo stesso Brunetta che si è duramente opposto al salario minimo di 9 euro lordi l’ora. Sono davvero senza vergogna alcuna».

La polemica

La vicenda nasce a marzo 2024, tra i 44 articoli del decreto Pnrr in esame alla Camera. Un articolo ad hoc consentiva al presidente e ai componenti di ricevere un nuovo compenso. Nonostante la legge del 2012 che vieta incarichi retribuiti nella pubblica amministrazione a chi è in pensione. E così Brunetta, che riceve la pensione al 2022, può cumulare il suo stipendio. Dal Cnel, intanto, si fa notare che l’adeguamento sarebbe «un allineamento ai parametri di altri organi costituzionali». Per le opposizioni, è la prova che la “Casta” gode di una nuova età dell’oro. «Con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, il potere si autoprotegge mentre i cittadini stringono la cinghia», denuncia la deputata M5S Daniela Morfino.

L’irritazione di Giorgia Meloni

Stando a quanto trapela da ambienti di Palazzo Chigi, le opposizioni non sono le uniche ad aver accolto mal volentieri l’aumento di stipendio di Brunetta. Anche la stessa Giorgia Meloni, appresa la notizia, si sarebbe irritata. Fonti della presidenza del Consiglio riferiscono che la premier ha parlato di una decisione «non condivisibile» e «inopportuna».

Il dietrofront di Brunetta

Alla fine, dopo l’irritazione di Palazzo Chigi, è arrivato il dietrofront: «Provvederò a revocare con effetto immediato la decisione assunta in Ufficio di Presidenza, relativa al recepimento», si legge in una nota diffusa in serata da Brunetta. «Come presidente del Cnel, organo di rilievo costituzionale chiamato a dare voce e rappresentare le parti sociali, non voglio in alcun modo che dall’applicazione legittima di una giusta sentenza della Corte Costituzionale derivino strumentalizzazioni in grado di danneggiare la credibilità dell’istituzione che presiedo e, di riflesso, condizionare negativamente il dibattito politico e l’azione del Governo», spiega ancora il presidente del Cnel.

Foto copertina: ANSA/Fiuseppe Lami | Renato Brunetta, presidente del Cnel

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