Renato Brunetta si aumenta lo stipendio: da 250 mila a 360 mila euro come presidente del Cnel

Prima lo stipendio, poi l’aumento. Un anno e mezzo fa Renato Brunetta aveva ricevuto il compenso come presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro (Cnel): 250 mila euro. Adesso arriva un aumento di 60 mila euro l’anno, che portano il suo emolumento a 310 mila euro. «Il Cnel ha deliberato un aumento di 1,5 milioni per i vertici e di 200mila euro per lo staff. Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per il poltronificio di Brunetta», attacca Matteo Renzi. Poi Nicola Fratoianni: «Da non credere: Brunetta si è aumentato lo stipendio da 250mila a 310mila euro l’anno. E con lui tutti i suoi dirigenti, facendo raddoppiare la spesa per le retribuzioni del Cnel. Ed è proprio lo stesso Brunetta che si è duramente opposto al salario minimo di 9 euro lordi l’ora. Sono davvero senza vergogna alcuna».
La polemica
La vicenda nasce a marzo 2024, tra i 44 articoli del decreto Pnrr in esame alla Camera. Un articolo ad hoc consentiva al presidente e ai componenti di ricevere un nuovo compenso. Nonostante la legge del 2012 che vieta incarichi retribuiti nella pubblica amministrazione a chi è in pensione. E così Brunetta, che riceve la pensione al 2022, può cumulare il suo stipendio. Dal Cnel, intanto, si fa notare che l’adeguamento sarebbe «un allineamento ai parametri di altri organi costituzionali». Per le opposizioni, è la prova che la “Casta” gode di una nuova età dell’oro. «Con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, il potere si autoprotegge mentre i cittadini stringono la cinghia», denuncia la deputata M5S Daniela Morfino.
