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Questa foto satellitare non mostra un recente massacro di civili in Sudan

07 Novembre 2025 - 09:14 Marianna Satta
È una cattura da Google Earth datata 16 marzo 2024. Mostra una pozza d'acqua con animali al pascolo

Mentre le notizie di atrocità nella città sudanese di El-Fasher suscitano lo sgomento della comunità internazionale, una presunta immagine satellitare di Kumia, località a circa 400 km di distanza, ha iniziato a circolare su X, TikTok e Facebook. La foto mostra una grande macchia scura-rossastra nel terreno, con ombre e figure intorno. Questa è stata interpretata da molti utenti come una “pozza di sangue” circondata da “corpi delle vittime del genocidio in corso”. Il post più virale ha raggiunto milioni di visualizzazioni in pochi giorni. Ma la realtà è un’altra: la foto non mostra alcun massacro recente, anzi, le sue origini risalgono al 2022.

Per chi ha fretta

  • L’immagine virale di Kumia non mostra un massacro.
  • È una cattura da Google Earth datata 16 marzo 2024, non recente.
  • Gli “oggetti” visibili sono animali al pascolo attorno a una pozza d’acqua, non corpi umani.
  • La macchia è presente almeno dal 2022, secondo le verifiche di France 24.
  • Esistono invece vere immagini satellitari di massacri a El-Fasher, confermate dal Humanitarian Research Lab di Yale.

Analisi

Il 3 novembre 2025, un utente anonimo su X ha pubblicato una schermata di Google Earth con la didascalia: “L’immagine più sconvolgente del genocidio in Sudan”.

L’immagine è rapidamente diventata virale, rilanciata su TikTok e Facebook. Nel contesto di un conflitto segnato da massacri reali e documentato da fonti autorevoli, molti hanno creduto si trattasse di un’altra prova delle esecuzioni di massa delle Forze di Supporto Rapido (RSF).

Cosa mostra davvero la foto

Secondo un’indagine di France 24 l’immagine di Google Earth mostra una foto scattata il 16 marzo 2024, ben prima dell’assedio e delle atrocità di ottobre 2025.

Analisti come Benjamin Strick, direttore delle indagini presso il Center for Information Resilience (CIR), hanno confermato che la grande macchia rossa è una pozza d’acqua naturale e che le figure intorno sono bovini o altri animali d’allevamento. Inoltre, un confronto tra le immagini satellitari di marzo 2022 e marzo 2024 mostra infatti la stessa identica macchia nello stesso punto, smentendo ogni legame con eventi recenti.

Le immagini di marzo 2022 (sinistra) e marzo 2024 (a destra) a confronto

Perché l’acqua appare rossa

La ragione del colore tanto macabro della pozza è facilmente spiegabile con fenomeni geologici e chimici naturali. Il terreno della regione sudanese è ricco di ferro, e quando questo si ossida a contatto con l’acqua e l’ossigeno produce ossidi di ferro, la “ruggine”, che tingono il suolo di tonalità rosse o marroni. Questa caratteristica è tipica delle aree centrali e orientali del Sudan, dove bacini naturali e pozzanghere assumono spesso colori simili a quello del sangue.

Colore del terreno in Sudan vicino a una miniera d’oro

Le vere immagini dei massacri

Diversi media internazionali hanno invece verificato e pubblicato immagini satellitari autentiche delle esecuzioni di massa a El-Fasher, nel Darfur settentrionale. Le analisi mostrano ammassi di corpi e macchie rosse compatibili con tracce di sangue, oltre alla presenza di veicoli militari RSF nelle aree circostanti.

A seguito delle immagini, come quella riportata sopra, le Nazioni Unite e la Corte penale internazionale hanno parlato di “atrocità di massa” e possibili crimini di guerra e contro l’umanità, mentre il Dipartimento di Stato USA ha qualificato i fatti come genocidio.

Conclusioni

La foto virale della presunta “macchia di sangue” a Kumia non mostra alcun massacro: è una pozza d’acqua già visibile nelle immagini satellitari dal 2022, circondata da animali.

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