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Turchia, la procura di Istanbul emette un mandato di arresto per Netanyahu: «A Gaza genocidio e crimini contro l’umanità»

07 Novembre 2025 - 19:13 Anna Clarissa Mendi
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Oltre al premier israeliano, i magistrati turchi hanno disposto mandati di arresto per altri 36 alti funzionari di Tel Aviv. Nel provvedimento viene citato anche l’attacco dell'Idf contro la Global Sumud Flotilla

La procura di Istanbul ha emesso mandati di arresto per 37 alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, con le accuse di «genocidio e crimini contro l’umanità». Nel comunicato ufficiale diffuso oggi, venerdì 7 novembre, la magistratura turca sostiene che Israele avrebbe «perpetrato in modo sistematico crimini di genocidio e contro l’umanità» nella Striscia di Gaza, provocando la morte di oltre 65mila civili, tra cui donne e bambini, oltre alla distruzione di interi quartieri e infrastrutture essenziali. 

Tra gli episodi citati nel documento figura l’uccisione della bambina di sei anni, Hind Rajab, colpita da 335 proiettili da parte di soldati israeliani il 29 gennaio 2024. La procura richiama, inoltre, l’attacco del 17 ottobre 2023 contro l’ospedale al-Ahli Arab, dove furono uccise circa 500 persone, e il bombardamento del 21 marzo 2025 dell’Ospedale dell’Amicizia Turco-Palestinese, assieme ad altri numerosi attacchi contro strutture sanitarie. Secondo il testo, Gaza sarebbe stata «posta sotto assedio», impedendo alla popolazione civile di accedere agli aiuti umanitari, in violazione del diritto internazionale. 

L’attacco alla Global Sumud Flottilla nel comunciato della Procura

Il documento, pubblicato su X, fa inoltre riferimento all’attacco dell’Idf – avvenuto in acque internazionali – contro la Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria portata avanti con l’obiettivo di rompere il blocco israeliano della Striscia e rifornire di viveri e medicinali la popolazione palestinese. A seguito dell’episodio, la procura ha avviato un’indagine per i reati di «tortura, rapina aggravata, danneggiamento di beni, sequestro di persona e dirottamento di mezzi di trasporto», in base al diritto internazionale e al codice penale turco. «Le vittime dell’attacco, riportate in Turchia tra il 4 e il 10 ottobre 2025 – scrivono i giudici -, sono state sottoposte a esami medico-legali e psicologici presso l’Istituto di medicina legale di Istanbul». Le loro testimonianze sono state raccolte e trasmesse ai magistrati turchi, che hanno richiesto ulteriori approfondimenti all’Organizzazione nazionale di intelligence (Mit) e alla Direzione della sicurezza di Istanbul.

I nomi e le accuse

Oltre a Netanyahu, tra gli indagati figurano il ministro della Difesa Israel Katz, il ministro della Sicurezza Ben Gvir, il capo di Stato Maggiore Eyal Zamir e il comandante della Marina David Saar Salama. Tutti accusati di crimini contro l’umanità (articolo 77 del Codice penale turco) e genocidio (articolo 76). Poiché nessuno dei sospettati si trova attualmente in territorio turco, il giudice – su richiesta della procura – ha emesso mandati di arresto internazionali con custodia cautelare nei loro confronti.

Foto copertina: ANSA /EPA/ALEX KOLOMOISKY: Netanyahu durante la cerimonia per commemorare le vittime degli attacchi del 7 ottobre, 16 ottobre 2025

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