Ultime notizie Donald TrumpFranciaUcrainaZohran Mamdani
FACT-CHECKINGCanadaFake newsVaccini

Il tribunale fantasma che condanna i vaccini e inganna i credenti. Indagine sull’Alliance of Indigenous Nations

08 Novembre 2025 - 17:34 Marianna Satta

L’Alliance of Indigenous Nations (Ain) si descrive come un’organizzazione internazionale che unisce popoli indigeni di tutto il mondo per “proteggere Madre Terra” e “resistere all’agenda di spopolamento globale” attribuita alle Nazioni Unite e all’Agenda 2030. Sul suo sito, l’Ain rivendica l’esistenza di un proprio tribunale internazionale, presentato come “la più alta autorità giurisdizionale in Canada”, e invita i membri a utilizzarlo al posto del “sistema coloniale”. Ma dietro questa retorica spirituale e pseudo-legale si cela un gruppo di personaggi controversi, condannati o radiati, che sfruttano il linguaggio dei diritti indigeni per diffondere disinformazione sanitaria e false autorità giuridiche.

Per chi ha fretta

  • L’Alliance of Indigenous Nations non è stata ufficialmente riconosciuta da alcun governo o comunità indigena.
  • La lettera del ministro canadese Gary Anandasangaree non costituisce un riconoscimento legale.
  • Il “Tribunale internazionale” dell’Ain è privo di valore legale e legato a figure indagate per frode.
  • Tra i principali promotori figurano Glenn Bogue, avvocato radiato e John Cipolla, condannato per truffa e abusi legali.
  • L’Ain diffonde teorie infondate, sostenendo che i vaccini mRNA siano “armi biologiche di distruzione di massa”.
  • Il “passaporto diplomatico” esibito come prova di legittimità è un falso, emesso da Michael Wayne Parsons, un criminale recidivo.

Cosa dice di essere l’Ain e com’è diventata famosa

Sul sito ufficiale, l’Ain si autodefinisce un’unione di “Nazioni sovrane originarie” impegnata a costruire un nuovo ordine giuridico indigeno. Sostiene di aver istituito un proprio tribunale, una Private Universal Health Authority per la medicina tradizionale e persino un servizio di “Child and Family Services” alternativo a quello canadese.

La notorietà dell’Ain è esplosa dopo la pubblicazione di una presunta sentenza del suo “tribunale internazionale”, datata 8 ottobre 2025, in cui si dichiarava che i vaccini mRNA sono armi biologiche. Il documento, privo di base legale, è stato rilanciato da siti complottisti e diffuso su Facebook, X, e Telegram da gruppi no-vax. Una fake news, come spiegata nel nostro precedente articolo.

La lettera usata per fingere legittimità

Per sostenere la propria legittimità, l’Ain cita una lettera del 13 dicembre 2024 firmata da Gary Anandasangaree, ex Ministro canadese delle Relazioni con le Popolazioni Indigene. Il testo, in tono cortese, ringrazia per un aggiornamento informativo ma non riconosce o approva l’organizzazione. Nonostante ciò, l’Ain l’ha presentata come un “riconoscimento ufficiale”.

La vicenda ha suscitato indignazione tra le vere comunità indigene, che hanno accusato il Ministro di aver dato legittimità a un “club di Pretendians”, nome dato a chi si finge indigeno per non essendolo. In realtà, il Canada dispone di un articolato quadro normativo che tutela e regola il riconoscimento delle organizzazioni rappresentative dei popoli delle Prime Nazioni. Tale riconoscimento viene dato solo a enti che possiedono uno status giuridico definito dal Indian Act, da trattati storici o moderni, o da accordi presenti nella Costituzione. Le comunità devono inoltre essere iscritte nei registri ufficiali del governo federale. L’Alliance of indigenous nations non rispetta nessuno di questi criteri: non è registrata, non rappresenta una comunità riconosciuta e non ha alcuna base legale o legame storico con le popolazioni indigene del Paese.

Il tribunale e le false sentenze

Secondo quanto dichiarato dall’Alliance of indigenous nations, il loro Tribunale Internazionale è stato istituito il 2 dicembre 2022 e rivendica una presunta sovranità “Nation-to-Nation” basata sul diritto indigeno e sull’UNDRIP. Tra le sentenze del presunto tribunale, quella che ha fatto più scalpore sostiene, senza alcun fondamento scientifico o riconoscimento legale, che i vaccini a mRNA siano armi biologiche e tecnologiche di distruzione di massa.

Oltre alla sezione del Tribunale, il sito dell’Alliance presenta una sezione “Law Cases” che riporta unicamente sentenze storiche sui diritti delle popolazioni indigene, nessuna delle quali riguarda l’organizzazione stessa. Seguono poi cinque “testimonianze” in cui si afferma che il presunto legal team dell’Ain avrebbe fornito consulenza legale a persone poi rappresentatesi autonomamente in tribunale. Tra i membri del team viene citato più volte John Cipolla.

Le losche figure legate all’Alliance

Tra gli esponenti principali dell’Ain troviamo due figure poco affidabili: John Cipolla e Glenn Bogue. John Cipolla, cittadino italo-americano, è stato condannato negli Stati Uniti per frode e violazioni dell’Hippa e accusato di aver creato “tribunali paralleli” e di vendere consulenze legali fasulle attraverso l’Ain. Glenn Bogue, autoproclamato “Spirit Warrior”, è invece un avvocato canadese radiato e sospeso per condotta vessatoria. Figura di spicco del movimento pseudolegale, sostiene che “chiunque nato in Canada sia Indigeno” e rifiuta le regole processuali statali. Entrambi avrebbero usato l’Ain per ottenere profitti da “iscrizioni” e “riconoscimenti sovrani” falsi, sfruttando il linguaggio dei diritti indigeni per legittimarsi.

Il trattato e il falso passaporto

L’Alliance of indigenous nations treaty, documento considerato fondamentale dall’Ain, si presenta come un accordo internazionale tra “Nazioni sovrane originali”. Il trattato dichiara l’obiettivo di creare un blocco internazionale coeso, operando come entità politico-legale autonoma al di fuori dei sistemi di governo esistenti. Tuttavia, un’attenta analisi mostra come molti firmatari risultino inesistenti o associati a organizzazioni dubbie.


Tra i “diplomatici” nominati compare Michael Wayne Parsons, criminale statunitense legato al movimento dei “cittadini sovrani”, condannato per aggressione, possesso illegale di armi e un complotto per rapire un giudice e uno sceriffo.


Il suo “passaporto diplomatico”, mostrato sul sito dell’Ain, è un documento falso, collegato al “Chilcotin Country”, regione montuosa del canada, considerato da Parsons come Stato sovrano e di cui si è auto-dichiarato cittadino.

L’uso distorto della causa indigena

Per legittimarsi, l’Ain usa simboli, foto e terminologia delle vere comunità indigene, appropriandosi persino di immagini provenienti da eventi organizzati da associazioni legittime per la protezione dei diritti degli indigeni. Questa appropriazione danneggia le autentiche lotte dei popoli indigeni e mina la fiducia nel loro attivismo legale e sociale, sfruttando una causa reale per finalità ideologiche e speculative.

Conclusioni

L’Alliance of indigenous nations si presenta come un’organizzazione indigena globale, ma le indagini e le prove mostrano come gran parte delle sue affermazioni siano prive di fondamento legale e scientifico. Tra tribunali auto-proclamati, sentenze pseudogiuridiche, trattati e passaporti falsi, l’Ain sfrutta simboli e cause indigene reali per legittimarsi e perseguire interessi personali.

Articoli di FACT-CHECKING più letti
leggi anche