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Svolta nel caso Vito Mezzalira, ossa e stracci di vestiti in un pozzo della villetta dell’ex postino: i dubbi sulla pensione e le spiegazioni della moglie

08 Novembre 2025 - 12:03 Alba Romano
gorizia vito mezzalira scompparsa indagini ossa
gorizia vito mezzalira scompparsa indagini ossa
Per la sua scomparsa, avvenuta sei anni fa, sono indagati la compagna Mariuccia Orlandi e il fratellastro di lei. I resti, rinvenuti dai carabinieri, saranno analizzati per stabilire se si tratta del pensionato

Ossa umane e brandelli di vestiti sono stati trovati all’interno di un pozzo sigillato della villa goriziana di Vito Mezzalira, l’ex postino 70enne scomparso nel 2019. Una svolta che potrebbe essere decisiva nell’indagine che vede sotto la lente degli inquirenti la moglie dell’anziano, Mariuccia Orlandi, e il fratellastro di lei, Moreno Redivo. Sarebbero stati loro, secondo gli inquirenti, a uccidere l’anziano pensionato e a continuare a ritirare per mesi e mesi la sua pensione, spiegando la sparizione dell’uomo come una «fuga d’amore» o causata da problemi personali ed economici. I due indagati sono accusati di omicidio, occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Saranno ora le analisi anatomopatologiche a stabilire se effettivamente i resti rinvenuti nella villetta di via Nuova 7 a Sagrado, in provincia di Gorizia, siano dell’uomo. 

La scomparsa dell’ex postino e l’anomalia della pensione

Vito Mezzalira era scomparso da un giorno all’altro. Per tre anni nessuno, nemmeno i familiari più stretti, avevano sospettato nulla. Le spiegazioni della moglie era convincenti: «Sarà scappato con un altra persona», o «si è improvvisamente trasferito all’estero». Qualcosa però non tornava, soprattutto la regolarità con cui la pensione dell’ex dipendente di Poste italiane veniva ritirata. Nel 2022 la sorella dell’uomo ha sporto denuncia e ha dato il via all’indagine, tuttora in corso.  

L’anomalia nel terreno e il pozzo nascosto dal cemento

Il sopralluogo nella villetta di Sagrado, che il 70enne aveva fatto ristrutturare per trascorrervi la pensione, non era il primo che i carabinieri facevano. Questa volta, dopo essere tornati a mani vuote durante gli scorsi rilievi, gli uomini dell’Arma hanno utilizzato i georadar. È grazie a questa strumentazione che, come riporta Il Piccolo, sono riusciti a individuare un’anomalia nel terreno. Scavando in corrispondenza di una colata di cemento, anche con l’aiuto dell’unità cinofila, hanno rinvenuto a quattro metri di profondità un vecchio pozzo, sigillato probabilmente dopo la scomparsa dell’anziano.  

Gli investigatori: «Verosimile siano resti di Mezzalira»

«Si apre ora una fase nuova. Servirà un’approfondita attività medico-legale per identificare quei resti sepolti da anni. Se siano di Mezzalira non mi azzardo a dirlo, ma potrebbe essere verosimile», ha dichiarato il colonnello Massimiliano Bolis, comandante provinciale dei carabinieri di Gorizia. «È un’indagine complessa perché è partita nel 2022, tre anni dopo la scomparsa. C’è stato un intenso lavoro di ricostruzione. Sono stati messi a sistema i dati acquisiti, e sono emersi nuovi e rilevanti spunti investigativi che ci hanno convinti a insistere».

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